ANALISI DATI PARTECIPAZIONE FEEDER – E’ TEMPO DEI REGIONALI QUALIFICANTI
Facendo un’analisi approfondita delle partecipazioni nel feeder, sarebbe ora che la Fipsas smettesse di nascondersi dietro a falsi problemi per l’istituzione dei provinciali, o almeno regionali qualificanti. Il solito ritornello è legato alla mancanza di numeri. Il problema è che nelle “alte sfere” faticano a comprendere che i pescatori non hanno più voglia di fare centinaia di chilometri per delle prove di qualificazione. I numeri parlano chiaro infatti. Fishingmania ha infatti deciso di fare una piccola analisi dei numeri di partecipazioni. Numeri che riguardano la prima prova delle qualifiche al Campionato Italiano Individuale Feeder. Già abbiamo detto nell’articolo di lunedì a riguardo della falsa crescita di iscrizioni. Una crescita dettata esclusivamente dal Nord Italia. Da 180 iscritti si è passati a 235. Un buon aumento, è vero, ma solamente nel Settentrione. Al centro ed al sud si è registrata solo una diminuzione.
Meno iscrizioni dettate dal calendario agonistico. La scelta della finale al Canale Brian ha scoraggiato moltissimi agonisti del Centro Sud. Effettivamente togliere il Lago di Corbara è stata una scelta non digerita da molti. Dall’altro i campi gara scelti, in particolare per il Sud Italia. Gli agonisti campani e molisani sono obbligati a spostarsi prima al Lago di Corbara e poi a Ponzano Romano. Un peccato, considerando che ci sono delle realtà in Campania in grado di ospitare oltre cinquanta concorrenti. Parliamo del Lago Mignatta ed anche della Diga Alento. Volendo ci sarebbe anche il Volturno, ma è troppo soggetto alle piene.
Ecco pertanto spiegata la partecipazione di soli venticinque concorrenti alle selettive Sud. E’ inoltre pensiero comune che non venga incentivata la pesca al Sud Italia. E dire che i numeri ci sarebbero anche. Alla Coppa Fisheries di Roma gli iscritti sono circa un centinaio. Il regionale Lazio feeder vede la partecipazione di tredici squadre per oltre cinquanta concorrenti. La Campania ed il Molise hanno un buon numero di agonisti.
CENTRO ITALIA
Abruzzo e Marche praticamente nemmeno rappresentate, mentre la grande assente al momento è l’Umbria. Dieci agonisti alla gara di Umbertide e numeri in forte calo. Una conferma invece la Toscana, da sempre molto più vicina alla “mentalità” del Nord Italia e con meno chilometri da affrontare. Cinquantacinque iscritti ed un regionale che potrebbe portare almeno un centinaio di pescatori.
NORD ITALIA
Come detto, il Nord Italia ha fatto segnare un segno positivo alle qualifiche. Un fatto normale considerando che i campi gara principali sono in questa zona d’Italia. Ci sono però dei problemi che non bisogna sottovalutare, come le distanze. Molti pescatori di regioni come Piemonte e Lombardia sono in parte penalizzati. I numeri ci sono, ma le distanze chilometriche ed i costi da sopportare giocano a sfavore. Il Piemonte è una regione storicamente penalizzata anche nella pesca al colpo per mancanza di campi gara. Due anni fa il regionale Piemonte Feeder fece registrare circa quarantacinque iscritti. Non sono numeri altissimi, ma sempre maggiore partecipazione delle manifestazioni nazionali.
Anche la Lombardia risulta svantaggiata, almeno la parte occidentale. Il discorso è il medesimo del Piemonte. Basti pensare che il Regionale Lombardia Feeder si svolge interamente nell’area mantovana. Oltre duecento chilometri di media per chi arriva da Milano. Settanta iscritti alla selettiva nord non è un numero veritiero. In Lombardia il numero di agonisti nel feeder è almeno del doppio superiore. Medesimo discorso anche per il Veneto. In questo caso diamo solamente un dato. La Fipsas di Rovigo ha istituito un campionato provinciale individuale ed a squadre. Tredici squadre partecipanti con sessanta concorrenti. Parliamo solamente della Provincia di Rovigo.
Lasciamo per ultima l’Emilia Romagna. Di sicuro la regione con più partecipazione anche per la distanza media dei campi gara. Centoventi iscritti alle selettive, con numeri in forte crescita. Insomma, l’Emilia Romagna è l’unica regione che potrebbe istituire degli interprovinciali qualificanti, oppure regionali divisi in due parti : Emilia e Romagna. Alla fine quello che succede nel colpo.
UN GUADAGNO PER TUTTI
Per concludere, ai piani alti si parla sempre delle gare a feeder come gare promozionali. Peccato però che i costi siano sempre più alti. Provinciali e regionali non qualificanti, creati tanto per organizzare gare e selettive qualificanti a cui manca tanta gente. Se si partisse dai provinciali o al massimo dai regionali si potrebbero riscoprire vecchi campi gara meno capienti e più pescosi. E ci guadagnerebbero tutti. Il pescatore che si avvicina a casa. Le società che potrebbero organizzare delle manifestazioni tirando in cassa qualche soldo. I negozi di pesca locali che avrebbero un maggior movimento di vendite. I campi gara stessi, con quelli più utilizzati che vedrebbero una diminuzione della pressione agonistica. Insomma, istituendo dei regionali o provinciali qualificanti si supererebbe di gran lunga il dato attuale di circa 330 concorrenti. Bisogna solo avere coraggio.
Infine, per chiudere, l’errore più grande che viene fatto da ormai troppo tempo è di considerare il feeder come la pesca al colpo. I numeri non saranno mai gli stessi del colpo.