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FEEDER A LECCO CON ESCA E PESCA SPORT
Ottobre è il mese dell’Adda. Il periodo più bello per affrontare uno dei fiumi più belli d’Italia. L’uscita sul campo gara di Lecco da ormai diversi anni è diventato quasi un must. Con l’arrivo dell’autunno questo tratto di fiume immediatamente a valle del Lago di Como regala prede magnifiche. Molto dipende naturalmente anche dal livello del lago, ma non è un problema quest’anno. La pioggia, purtroppo, è stata molto scarsa ed il fiume si presenta con un livello decisamente basso. Meglio per chi vuole andare a farci una pescata.
Per raggiungere la sponda lecchese dell’Adda bisogna per forza di cose passare dalla Milano – Sondrio. La superstrada che passa proprio a fianco ad uno dei negozi più importanti dell’area monzese. Si tratta di Esca e Pesca Sport di Simone Fumagalli, situato nell’abitato di Muggiò. Il negozio, presente da ormai alcuni anni nella nuova location, è proprio ad un passo dall’uscita della superstrada. Simone inoltre conosce bene l’Adda, grazie all’esperienza accumulata nel corso di tanti anni di agonismo.
Un paio di anni fa già avevamo realizzato un servizio con Esca e Pesca Sport, utilizzando la tecnica della bolognese. Di bolognese, inglese e canna fissa abbiamo parlato più volte con Simone. Il suo negozio si basa molto sulla pesca al colpo. Ma c’è anche un’altra tecnica che ormai è largamente diffusa in Brianza ed il negozio di Simone tratta. Il riferimento è inevitabilmente alla pesca a feeder. Una tecnica in continua espansione che vede sempre più pescatori del colpo che si avvicinano.
Ed il feeder a Lecco ha il suo perchè. Ancora non si svolgono delle manifestazioni agonistiche, ma siamo sicuri che sia solo questione di tempo. Per la Brianza e per Milano, oltre che per la stessa Lombardia, i campi gara di Lecco si adattano perfettamente al ledgering. Parliamo di un fiume con corrente medio – sostenuta, a seconda del periodo. Un fiume popolato da pesci di taglia molto interessanti che sono perfetti da insidiare con il pasturatore.
Ed allora perchè non credere nel feeder a Lecco sull’Adda? Questo è stato uno dei motivi che hanno spinto Simone a contattarci per effettuare un’uscita alle pendici della Grigna. Molti pescatori del colpo conoscono questo campo gara. Anzi, questi campi gara. Clinica, fronte Clinica e Ponte di Ferro. Tre tratti, più il tratto terminale di lago, in grado di accogliere almeno una settantina di pescatori. Forse anche di più.
Ma veniamo alla pescata in questione. L’Adda in questo periodo è in condizioni a dir poco strepitose. Il livello basso del lago permette la pesca in tutte le maniere, ma in particolar modo a feeder. Ovunque ci si metta, non servono grammature esagerate. A seconda della linea di pesca si può variare tra trenta e ottanta grammi. Naturalmente pescando attorno ai venticinque metri servono pasturatori pesanti in quanto la profondità supera i sei metri e la massa d’acqua ingente. Infatti il problema non è tanto la corrente, quanto la massa d’acqua che si sposta.
La gronda inizia abbastanza vicini a riva, attorno a sei-sette metri, anche se si può pescare tranquillamente in acqua col panchetto. Chi conosce l’Adda a Lecco sa che la pesca varia tra la pesca con le fisse da otto metri e le bolognesi a circa dodici metri da riva. Per trovare i pesci non è necessario allontanarsi troppo da riva. Più si sta vicini, più si può pescare leggeri. Barbi nostrani, pighi, cavedani e savette si spostano dove trovano cibo. Con Simone abbiamo però pensato di provare due linee. Una corta con pasturatori leggeri da cagnotti da 30-40 grammi ed una più lunga con una sessantina di grammi.
Il risultato è stato il medesimo. Catture a corta distanza e catture a lunga distanza. In alcuni momenti è quasi sembrato che il pesce fosse entrato in frenesia alimentare. Ad ogni lancio, una mangiata. Ma parliamo di come abbiamo pescato con Simone a feeder a Lecco. La montatura è molto più semplice di quanto si possa pensare. Si può scegliere tra un classico running rig, oppure una montatura con un piccolo bracciolo, quest’ultimo bloccato sulla lenza. In un fiume è sempre meglio usare un bracciolo per evitare che la lenza si aggrovigli. I pasturatori sono i classici da cagnotti, come il Black Cap di Kamasan o i classici pasturatori da cagnotti.
Anche la pastura ha il suo perchè nell’Adda. Anzi, la pastura è fondamentale quando si vogliono usare classici cage e usarla come tappo dei cagnotti incollati. Una classica pastura al formaggio, bianca o rossa, è la scelta migliore. Simone per l’occasione ha pensato di utilizzare le proposte della PAP, azienda italiana su cui il negozio di Muggiò punta molto specialmente per la pesca in fiume. Pasture di qualità a prezzi assolutamente vantaggiosi da Esca e Pesca Sport.
Capitolo canne. A seconda del proprio “livello”, se così vogliamo chiamarlo, di conoscenza del feeder si utilizzano grammature diverse. Per pasturatori pesanti meglio optare su canne di casting fino a cento grammi. Per la pesca più fine, opportune canne con buona sensibilità e casting fino a 60 grammi. Non bisogna mai dimenticare che si pesca in acque molto limpide con fauna autoctona. Cavedani, barbi, pighi e savette sono specie che fanno molta attenzione alle dimensioni di fili ed ami. Assolutamente da non escludere dimensioni sottili come fili sotto gli 0.12 mm ed ami del 18-20.
Il feeder a Lecco funziona. E potrebbe funzionare non solo in questo periodo, ma durante tutto l’anno. Chissà che dal prossimo anno non sia in calendario qualche gara nella città che si affaccia sul Lago di Como.
Tutti i prodotti citati e la tipologia di attrezzatura utilizzata è reperibile da Esca e Pesca Sport a Muggiò, in Via Oberdan 2.
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