Pomeriggio lavorativo concluso stranamente in anticipo, amico in pesca e non lo segui? Certo che si!
L’Obiettivo della sua giornata di pesca sono i black bass, in un laghetto alle porte di milano. Si tratta del Lago dei Cigni di Muggiano, periferia ovest della metropoli lombarda. Arrivo sullo spot, classico lago probabilmente ricavato da una ex cava di sabbia, come la maggior parte qui nell’hinterland milanese. Entro tranquillamente guardandomi in giro e cosa noto? Una marea di carpe. Decine di esemplari di ogni dimensione che si muovono nel sottosponda. Attenzione però, non si tratta di pesci in frega essendo ormai terminata da tempo. Ci tengo a sottolinearlo per evitare polemiche sterili. Ad ogni modo, rimango veramente impressionato!
Bread Fly Time!
Dopo qualche minuto di osservazione decido di tornare in macchina, prendo la il kit da costruzione da viaggio, sempre nel baule ed in tre secondi mi creo una bread fly,. Si tratta di una mosca facilissima da creare, ma che in questi casi regala veramente risultati ottimi!
È la prima volta che mi avventuro nella pesca delle carpe a mosca, quindi l’attrezzatura che casualmente ho nel bagagliaio non è la piu indicata. Coda quattro, 8,6 piedi di lunghezza. Forse un po’ light per quei bestioni. Per cercare di ovviare al problema monto un tip dello 0.30 mm in fluorocarbon. Senti, proviamoci!
Torno sulla riva e lancio ad un paio di metri dove pascolavano una ventina di carpe, di tutte le dimensioni. Ovviamente il primo pesce a lanciarsi sulla mosca è una brem di circa un kg. Appena aspirata la breadfly ferro con forza e… C’E’! Bel pesce, ma non è quello che cercavo. Breve combattimento e di nuovo in acqua. Secondo lancio…nulla…terzo, nulla…quarto, lancio esattamente sulla traiettoria di nuoto di 4 carpotte a mezz’acqua, sperando che una caschi nel mio inganno. Niente da fare, nuotano tranquille passandoci intorno..
Fly Carp Time
MA, e qui viene il MA, l’ultima muove la mia mosca con la coda, facendole compiere un giro particolare, non una semplice caduta verso il fondo. Un movimento che attrae una grande macchia nera che si muoveva sul fondo nel senso opposto rispetto al gruppo a cui puntavo poco prima.
Neanche il tempo di rendermene conto e la coda parte a mille all’ora verso il centro del lago, non si ferma piu! Tenendo la canna con un a mano cerco di prendere il telefono per chiamare il mio amico, avevo bisogno di aiuto, ma lo vedo dietro di me che ride!…”beh dai, io vado a fare un altro giro del lago, ci vediamo tra un po’!”
Nulla, non si ferma, coda finita, siamo al backing…esce anche quello, inizio a preoccuparmi seriamente! Ma per fortuna si ferma, e pian piano riesco a recuperare metri, la coda rientra nel mulinello, inizio a vedere il finale, ma ovviamente non si arrende subito, fughe e contrufughe nell’acqua bassa.
Dopo circa una ventina di minuti, durante i quali un piccolo gruppo di pensionati increduli si era radunato alle mie spalle, riesco a stancarla e a portarla a riva. Mai presa una carpa così, neanche quando andavo da piccolo con il nonno a fondo!
La slamo, la tiro su per farla vedere al pubblico e al mio sempre presente compagno di pesca(alla fine non lo ha fatto il giro del lago!). E’ veramente grossa per i miei standard e la stimo sui 10/12 kg. Che pesce pazzesco! Con cura la rimetto in acqua, ma neanche il tempo di riossigenarla che con tranquillità se ne va verso le profondità del lago. CIAO PESCIONE!
Pesca a mosca alternativa
Sono contentissimo ragazzi, consiglio a tutti di provare questo tipo di pesca. Soprattutto mi ha fatto capire che la pesca a mosca può regalare veramente tanto!
Credo che la nostra passione sia soprattutto questo, una sfida con noi stessi oltre che con i nostri amici pinnuti. Trovare soluzioni per raggiungere i nostri obiettivi e superare i limiti finora raggiunti!