Il Feeder Invernale

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Feeder invernale o feeder estivo? Ecco, questa è una bella domanda. Parliamo di due situazioni che regalano entrambi punti a favore ed a sfavore. L’estate regala più spot su cui spaziare. Tutti i corsi d’acqua sono nel pieno dell’attività e gli ambienti commerciali vedono i propri pesci in continuo movimento. Inoltre, le temperature miti e calde, stimolano di più il pescatore ad andare a pescare. Di contro però, spesso in ambiente libero cala nettamente la taglia delle catture, con un’alta presenza di minutaglia. Il periodo invernale lo sappiamo tutti, propone temperature più rigide, specialmente al Nord Italia. Inoltre, risente delle piogge autunnali, che ingrossano i fiumi, rallentando di seguito il calo del livello idrometrico. Da ottobre a marzo, l’agricoltura non necessita di acqua per irrigare i campi, quindi non c’è alcun tipo di prelievo. Però, d’altro canto, quando le acque sono più fredde, scompare la minutaglia per fare posti ai pesci di grosse dimensioni. Insomma, meno mangiate, ma tutte di livello! Insomma, l’inverno non ha di certo le temperature dalla sua, ma ha dei punti a suo favore molto interessanti. Certo è che bisogna non soffrire il freddo ed armarsi di molta più pazienza.

Dove praticarlo?

Lo abbiamo anticipato poco sopra. Le acque commerciali o carpodromi, a dir si voglia, sono le opzioni più gettonate per i servizi che offrono. Macchina alle spalle della propria postazione, catture abbastanza sicure e, perchè no, un bar che può offrire qualcosa di caldo per scaldarsi. E’ naturale che deve essere una tipologia di pesca che si ha piacere di svolgere, rivolta principalmente a carpe e carassi. Come detto, l’ambiente libero è più ostico nel periodo invernale per le condizioni meteo, ma può regalare catture di grossa taglia. Il feeder è una tecnica che si può svolgere praticamente ovunque. Dai fiumi con corrente sostenuta ai fiumi con corrente medio – lenta. Inoltre, anche nei laghi naturali non è da escludere, anche se nella maggior parte dei casi è alta la percentuale di cappotti. In questi ambienti spesso il pesce a stazionare in aree lontano dalla riva, dove trova profondità maggiori. Terza opzione, naturalmente il mare. Il feeder si adatta perfettamente all’ambiente marino e spesso è preferito ad altre tecniche come surfcasting o bolognese. Non richiede molta attrezzatura e soprattutto non serve utilizzare canne dal costo elevato. L’importante è che siano sensibili in punta, ma con un’ottima riserva di potenza. Se nelle acque interne si può avere un’idea di cosa si va ad insidiare, in mare è sempre una sorpresa. Dai porti, dalle scogliere, dai moli ed anche dalla spiaggia, il feeder può svolgersi sempre. Unico problema? Beh, naturalmente le condizioni meteo. Il mare è ostico. Non avrete mai la certezza di effettuare una cattura, ma quando arriverà la soddisfazione sarà maggiore.

Le Specie Ittiche Insidiabili

Fondamentalmente, tutte. Non esiste una specie ittica che non si possa insidiare pescando a feeder. Certamente nel periodo invernale saranno comunque meno rispetto al periodo estivo.

Carpodromo

Per quanto riguarda il carpodromo già ne abbiamo parlato. Carpe e carassi la fanno da padrone, mentre pesci gatto e amur sono specie prettamente da periodo caldo.

Fiumi e Laghi

Nei fiumi, il re del periodo freddo è sicuramente il barbo, presente ormai in quantità e con esemplari di taglia over 5 chilogrammi. Nelle acque del Nord Italia, in particolare di Ticino, Adda, Oglio e Brenta, il cavedano non manca per fortuna. Stesso discorso anche per il pigo e la scardola, che specialmente in alcuni spot della Lombardia si riescono ancora a catturare. L’altro pesce tipico delle acque fredde, come ci hanno insegnato i pescatori europei, è sicuramente la breme. A differenza di quanto si possa pensare, la breme ama le acque fredde ed è presente in molte delle acque italiane, da nord a sud. Rispetto al barbo bisogna effettuare però delle piccole modifiche sull’attrezzatura. Non si tratta di un pesce combattivo e non sono necessarie canne con azione “heavy”. Ma di questo vi parleremo più avanti. Infine, dove possibile, vi consigliamo anche di provare la pesca del gardon. Un’altra specie proveniente dal Nord Europa e molto in attività nel periodo freddo.

Mare

Se volete togliervi soddisfazioni, andate al mare assolutamente. Anche se c’è molta differenza tra i quattro mari italiani, Ligure/Tirreno/Ionio/Adriatico, possiamo dirvi con certezza che l’orata è una delle specie più presenti nel periodo freddo. Certo cambia  molto da spot a spot, ma se avrete costanza e qualche piccolo accorgimento, potrete togliervi qualche piccola soddisfazione. Assolutamente da non dimenticare la spigola, anche se è sicuramente più complicata da catturare. La “regina” è come il cavedano, molto furba. Poi non mancherà qualche sugarello, dei pagelli, saraghi, sparli e cefali, ma come detto saranno orata e spigola a farla da padrone.

Quali Esche Utilizzare?

Il feeder invernale spazia dalle classiche esche naturali come il bigattino ed il verme, alle esche artificiali come pellet, mini boilies e dumbells. Dure o morbide, sarà il pescatore a decidere, ma sono immancabili nella propria cassetta delle esche. In particolare le dumbells offrono riscontri interessanti in acque commerciali ed anche in libera, essendo in grado di selezionare nettamente la taglia. Attenzione agli aromi. Aromi dolci e forti per le carpe, aromi salati al formaggio ed aglio per le acque libere. In mare invece dimenticatevi gli inneschi artificiali. Non servono a nulla. Solo esche naturali. Dal bibi all’arenicola, passando per muriddu, americano e koreano. E poi ancora, quelle più gettonate per spigola ed orata: il gamberetto vivo ed il granchio vivo.

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