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SITUAZIONE INVASI DELLA SARDEGNA
Da diverso tempo c’era l’idea di scrivere un report sull’argomento siccità e il conseguente scarso livello di riempimento degli invasi della Sardegna. L’argomento è di ampiezza e complessità tale per cui tutti i contenuti sono riportati attraverso un punto di vista e una criticità non “accademici” ma caratterizzati da spirito di osservazione, curiosità e interesse verso il sistema delle acque regionale e le opportunità per la pesca sportiva che questo può consentire.
La questione della siccità e la conseguente scarsa disponibilità di risorse idriche non è solo un problema che affligge la Sardegna, in maniera particolarmente violenta da decenni, ma anche altre regioni e territori del mezzogiorno. Il primo settore a farne le spese ovviamente è quello economico produttivo, poiché l’acqua è vita ed è l’elemento essenziale per la produzione agricola.
La scarsa disponibilità di risorse idriche invasate nei bacini pertanto non è solo un problema che riguarda i diretti utilizzatori dell’acqua, che siano essi agricoltori o pescasportivi. E’ un problema che coinvolge tutte le comunità chiamate oggi più che mai alla responsabilità e al buon senso nell’uso e consumo del bene più prezioso di cui disponiamo. Non può essere solo colpa della siccità, seppure piova veramente poco come emerge dai dati, bensì può esserci anche una corresponsabilità collettiva, nella gestione delle acque, nella disattenzione da parte di ognuno di noi, nella mancanza di interventi manutentivi o piccoli accorgimenti che ognuno nel proprio piccolo spesso e volentieri trascura.
Obiettivo in queste righe è leggere alcuni indicatori statistici sulla situazione nel biennio 2016-2017 di alcuni principali bacini artificiali sardi e sensibilizzare i lettori su una tematica di rilevanza notevole.
Sono stati presi in considerazione i dati contenuti nel “Bollettino dei serbatoi artificiali del sistema idrico multisettoriale della Sardegna” pubblicati sul sito della Regione Autonoma della Sardegna – Direzione generale agenzia regionale del distretto idrografico – Servizio tutela e gestione delle risorse idriche, vigilanza sui servizi idrici e gestione delle siccità.
La situazione generale degli invasi della Sardegna presi in esame
Il sistema idrografico regionale non è particolarmente complesso se confrontato a quelli di altre regioni italiane ma è sicuramente caratterizzato da una propria specificità territoriale e dalla presenza di molti invasi di piccole e piccolissime dimensioni. Non è stato possibile effettuare uno studio sull’intero sistema idrico regionale e si è tenuto conto della situazione negli invasi più importanti.
Sono stati presi in esame i dati sulle scorte idriche e i volumi massimi e minimi negli anni 2016 e 2017 degli invasi di Monte Pranu, Bau Muggeris, Nuraghe Arrubiu, Is Barroccus, Lago Mulargia, Rio Leni, Cixerri, Omodeo, Cuga, Coghinas e Liscia.
La situazione 2016-2017
Tabelle elaborate sulla base del “Bollettino dei serbatoi artificiali del sistema idrico multisettoriale della Sardegna” per gli anni 2016 e 2017 – Volumi espressi in Mm3. Tra parentesi accanto al nome dell’invaso è indicato il volume di regolazione autorizzato.
Monte Pranu (49,3)
Volume invasato al 31/12/2017 : 10,69 – 21,7 %
Volume invasato al 31/12/2016 : 15,64 – 31,7 %
Max – min volume invasato 2017 : 26,99 (55 %) febbraio – 10,69 (21 %) dicembre
Max – min volume invasato 2016 : 29,24 (60 %) marzo – 15,41 (31 %) novembre
Cixerri (24)
Volume invasato al 31/12/2017 : 15,78 – 65,75 %
Volume invasato al 31/12/2016 : 15,09 – 62,88 %
Max – min volume invasato 2017 : 22,03 (91,8 %) febbraio – 14,79 (61 %) novembre
Max – min volume invasato 2016: 21,49 (89,5 %) marzo – 14,45 (60 %) novembre
Rio Leni (19,5)
Volume invasato al 31/12/2017 : 2,91 – 14,92 %
Volume invasato al 31/12/2016 : 1,97 – 10,10 %
Max – min volume invasato 2017 : 9,68 (49,6 %) febbraio – 1,07 (5,5 %) novembre
Max – min volume invasato 2016 : 9,28 (47,6 %) marzo – 1,16 (6 %) novembre
Lago Mulargia (320)
Volume invasato al 31/12/2017 : 72,00 – 22,50 %
Volume invasato al 31/12/2016 : 109,45 – 34,20 %
Max – min volume invasato 2017 : 289 (90 %) marzo – 72 (22,5 %) dicembre
Max – min volume invasato 2016 : 222,1 (69,4 %) marzo – 59,4 (18,5 %) novembre
Nuraghe Arrubiu (262)
Volume invasato al 31/12/2017 : 166,67 – 63,45 %
Volume invasato al 31/12/2016 : 172,94 – 65,84 %
Max – min volume invasato 2017 : 224 (85%) gennaio – 157 (60%) novembre
Max – min volume invasato 2016 : 199,81 (76 %) febbraio – 157 (60%) settembre
Is Barroccus (12)
Volume invasato al 31/12/2017 : 4,34 – 36,20 %
Volume invasato al 31/12/2016 : 6,06 – 50,54 %
Max – min volume invasato 2017 : 9,62 (80,2%) marzo – 4,34 (36,2 %) dicembre
Max – min volume invasato 2016 : 10,66 (89 %) aprile – 6,06 (50,5 %) dicembrere
Lago Omodeo (366)
Volume invasato al 31/12/2017 : 230,73 – 63,04 %
Volume invasato al 31/12/2016 : 231,40 – 63,22 %
Max – min volume invasato 2017 : 386,9 (105,7 %) marzo – 221,7 (60,6 %) ottobre
Max – min volume invasato 2016 : 354 (96,7 %) aprile – 213,9 (58,4 %) ottobre
Bau Muggeris (58,15)
Volume invasato al 31/12/2017 : 32,42 – 55,75 %
Volume invasato al 31/12/2016 : 56,65 – 97,42 %
Max – min volume invasato 2017 : 57,02 (98%) gennaio – 29,2 (50,2 %) ottobre
Max – min volume invasato 2016 : 50,6 (87,1 %) marzo – 28,9 (49,6 %) ottobre
Cuga (20,52)
Volume invasato al 31/12/2017 : 1,55 – 7,55%
Volume invasato al 31/12/2016 : 8,74 – 42,59 %
Max – min volume invasato 2017 : 9,66 (47 %) febbraio – 0,93 (4,5 %) novembre
Max – min volume invasato 2016 : 17,2 (84,1 %) marzo – 8,74 (42,6 %) dicembre
Coghinas (223,9)
Volume invasato al 31/12/2017 116,35 51,97 %
Volume invasato al 31/12/2016 126,95 56,70 %
Max – min volume invasato 2017 214,73 (95,90%) gennaio 113,6 (50,7 %) novembre
Max – min volume invasato 2016 199 (89 %) marzo 110,4 (49,3 %) novembre
Liscia (104)
Volume invasato al 31/12/2017 : 42,83 – 41,18 %
Volume invasato al 31/12/2016 : 33,87 – 32,57 %
Max – min volume invasato 2017 : 82,4 (79,2 %) marzo – 42,2 (40,5 %) novembre
Max – min volume invasato 2016 : 56,5 (54,3 %) aprile – 27,2 (26,1 %) novembre
Conclusioni
A conclusione di questo rapporto è opportuno cercare di trarre alcune considerazioni in virtù dell’analisi svolta su questi dati. E’ emersa la generale diminuzione del totale del volume invasato al 31/12 e ciò è dovuto in particolar modo alla diminuzione significativa nel bacino del Mulargia. I massimi e i minimi evidenziati tra i due anni non mostrano grandi scostamenti. Da segnalare alcuni casi eccezionali dovuti ad un insieme di fattori, come ad esempio il livello dell’Omodeo che arriva a superare la quota 100% nell’inverno 2017 o il Cuga e il Leni intorno al 5% a novembre 2017.
Considerati anche gli indicatori di stato degli invasi elaborati dall’AGENZIA REGIONALE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA si può rilevare che gli invasi di Monte Pranu (21%), Cuga (7%), Mulargia (22%), Leni (15%) e Is Barroccus (36%) sono quelli al momento attuale nella situazione di maggiore allerta. Gli altri invasi tutto sommato mantengono il trend dell’anno precedente.
La speranza per il futuro resta ovviamente quella di vedere anzitutto un incremento diffuso di precipitazioni atmosferiche sul territorio regionale, cosa che sarebbe la prima via verso il miglioramento della situazione e in secondo luogo una sempre maggiore attenzione dalle comunità locali sull’uso e consumo della risorsa idrica unito ad una serie di interventi infrastrutturali volti alla limitazione e al contenimento dello spreco di risorsa idrica.
Fonti
Regione Autonoma della Sardegna – Autorità di bacino www.regione.sardegna.it/autoritadibacino/
Enas www.enas.sardegna.it/
Sardegna CEDOC www.sardegnacedoc.it
Sardegna Ambiente www.sardegnaambiente.it
Sardegna clima Onlus www.sardegna-clima.it[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/6″][vc_gallery type=”image_grid” images=”33617,33616,33614,33613,33612″][/vc_column][/vc_row]