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ITALIANO INDIVIDUALE FEEDER SOTTO IL DILUVIO DI OSTELLATO
Piscina Ostellato? Ebbene si. Oggi è stata una giornata dedicata interamente agli sport acquatici. Ostellato come Corbara ed il Cavo Lama. Tre campi gara in cui si sono svolte quattro importanti manifestazioni condizionate dal maltempo. Ad Ostellato è andata di scena la prima prova del Campionato Italiano Individuale Feeder. Una gara che ha visto la partecipazione di ben centosessanta concorrenti provenienti da tutta Italia, da Torino fino a Campobasso. Un vero e proprio campionato italiano individuale in cui tutti hanno giocato la propria chance per continuare il cammino. Dalla gara del Circondariale Valle Lepri sono infatti usciti i nomi degli ottanta semifinalisti che a fine settembre andranno ad Adria per la seconda prova con coefficiente 1,5.
Una gara che come detto è stata decisamente bagnata. Se si dovesse paragonare alla Formula 1, una gara da pneumatici Full Wet. Pioggia dal raduno fino ad un’ora dalla fine della gara. Si fosse trattata di pioggia leggera sarebbe stato un conto, ma ad Ostellato non esistono mezze misure. Durante le qualifiche Nord si scatenò un uragano negli ultimi trenta minuti di gara, in questo caso è stata una pioggia intensa costante. O meglio, una tregua c’è stata proprio dalle 8.30 fino alle 10, orario di inizio gara, dopo di che ombrelli ed ombrelloni, agonisti e spondisti, sono stati martellati dalla pioggia. Un perfetto meteo di fine ottobre piuttosto che di inizio settembre.
Ma facciamo un ulteriore passo indietro. Iniziamo dalle del mattino, quando un fortissimo e violento tuono ha svegliato tutto il paese, pescatori compresi. Da quel momento in poi si è capito che le previsioni meteo ci avevano azzeccato in pieno. Dopo un sabato di prove con sole e temperature settembrine, la tanto attesa pioggia degli ultimi quattro mesi è arrivata. Peccato che abbia deciso di scaricarsi tutta nella giornata di domenica 10 settembre.
Raduno alle ore 7 alle Vallette di Ostellato ed a regnare è stata l’indecisione ed anche un po’ di caos. “Non si può pescare”. “Piove troppo, io non pesco”. “Giro la macchina e me ne torno a casa”. “Rinviamo la gara al sabato di Adria e che si faccia una doppia prova”. Questi i commenti più diffusi tra i presenti. Premettiamo che al momento del raduno le condizioni non erano delle migliori a causa di alcuni fulmini che continuavano a cadere. Con il passare dei minuti però la situazione fulmini/tuoni è migliorata, lasciando spazio solo ad un’intensa pioggia.
Nel feeder sono diversi coloro che hanno iniziato da poco a fare le gare e possiamo capire le loro perplessità. C’è da dire che la pioggia è una variabile della gara. Da sempre si fanno gare con la pioggia e non si può rinviare una manifestazione agonistica per precipitazioni. E’ fattibile solamente in condizioni estreme. Oggi non c’erano quelle condizioni. Diverso è il discorso dei temporali. Con tuoni e fulmini il regolamento prevede la sospensione ed il possibile annullamento.
Saggiamente direttore e giudice di gara hanno preferito attendere fino alle ore 8 per monitorare l’evolversi degli eventi. Scelta giusta visto come è continuata la giornata. Regolare sorteggio e per le fasi di preparazione pochissime precipitazioni. Purtroppo poi la pioggia l’ha fatta da padrona, ma le condizioni per pescare c’erano.
Passiamo alla gara. Dopo le prove del sabato si era capito che sarebbe potuta essere una gara impostata sulla velocità. Tante le placchette presenti nel sottoriva in grado di regalare un piazzamento. Cento, centoventi, centoquaranta pesci infatti erano più che catturabili nell’arco delle cinque ore di gara. In più, la classica pescata sulla tre quarti ed in prossimità delle cannette alla ricerca del pesce di taglia. Meno catture, ma un peso sicuramente maggiore.
Con le condizioni della domenica però si sono rimescolate molto le carte. La difficile peschetta corta non è stata presente per tutti e soprattutto le placchette non sono state regolari. C’è stato però chi è riuscito ad impostare tutta la gara sulla pesca in velocità delle placchette con pesi tra tre e cinque chilogrammi. Menzione d’onore per Andrea Canaccini della Oltrarno Colmic che ha fatto una stupenda pescata di ben 140 placchette per cinque chilogrammi di peso. Una gara impostata esclusivamente nel sottoriva, a soli quattro metri di distanza, nei limiti del regolamento, innescando quasi esclusivamente ver de vase. Vittoria sfumata solo grazie ad una stupenda carpa di circa sette chilogrammi portata a guadino con abilità da Guido Ghisalberti della Lanza Team Fishingitalia e ad una bella pescata di Christian Gadda. Per il giovane agonista piemontese quattro bei pesci di taglia ed un po’ di placchette.
Il pesce di taglia, specialmente nei settori a monte, è stato sporadico con al massimo uno o due bei pezzi per chi li ha trovati. Molti non sono nemmeno riusciti a prendere un pesce di taglia dopo cinque ore a lunga distanza. A rendere ulteriormente difficili le cose, oltre a pioggia e vento, ci si è messa anche la corrente.
Qualcuno ha avuto il coraggio di pensare male in merito, alludendo al fatto che magicamente per la gara odierna la corrente ha iniziato a muoversi. Inutili pensieri maligni. Quando piove tanto nell’area del ferrarese i vari canalini si riempiono di acqua e la scaricano nel Circondariale. Ecco spiegato il motivo della corrente moderata.
Ad ogni modo Ostellato promosso anche in condizioni proibitive. I settori sono stati vinti con pesi tra quattromila (Giuseppe Cipolla nel settore più a monte e meno pescoso) fino a venti chilogrammi. Nel mezzo diverse vittoria con oltre dieci chili. Da sottolineare poi dei casi in cui il decimo classificato ha pesato oltre due chili di pescato. Medie davvero ottime.
Assoluto di giornata è stato il toscano Gionata Migliorini della Fishing Club Firenze Free Fishing con oltre venti chili. Alle sue spalle Angelo De Pascalis del Team LBF Italia con più di diciottomila punti.
In passato avevamo criticato l’organizzazione di Ostellato in merito alla gestione dell’uragano della seconda prova di qualifica nord. Questa volta non possiamo che complimentarci con le decisioni prese. Era molto difficile gestire la situazione con il malcontento generale, ma sarebbe stato stupido fermare la gara solo per la pioggia. Il giudice di gara era pronto a bloccare tutto alla vista del primo fulmine. Complimenti ad Alberto Guerzoni ed alle Canne Estensi Colmic.
Dobbiamo parlare però anche delle note negative che sicuramente troveranno d’accordo molti agonisti. Ci riferiamo a ciò che riguarda le esche ed in particolare fouilles e ver de vase. Se il fouilles bene o male è sempre accettabile, il ver de vase fornito a questa manifestazione è stato scandaloso. L’80% delle larve presenti nelle buste era morto. Il restante 20% vivo o mezzo vivo. Inaccettabile considerando quanti euro vengono spesi per queste larve rosse. Mondiale o non mondiale, non si può consegnare delle esche morte e farsele pagare a caro prezzo. Purtroppo non è la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima.
Infine, ultimo riferimento a ciò che riguarda la lunghezza di gara. Da anni ci battiamo nel sostenere che la durata giusta di una gara a feeder sarebbe di quattro ore. Qualcuno non è d’accordo alludendo al fatto che partire un’ora prima non cambia la vita. Vi diciamo solo che chi ha dovuto intraprendere il percorso verso Milano, nonostante le brutte condizioni meteo ha dovuto sorbirsi un viaggio di oltre quattro ore. Code chilometriche a partire da Reggio Emilia fino a Piacenza e per tutte le Tangenziali di Milano. In condizioni normali la gara sarebbe finita alle 13 ed alle 14,30 tutti sarebbero saliti in macchina. A volte bisognerebbe riflettere anche su questo aspetto.
Appuntamento ad Adria con la seconda prova che scremerà altri 40 concorrenti per le finali di Corbara.
CLASSIFICHE E SETTORI
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