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A PESCA SULL’AVETO ALLA RISERVA DI CABANNE
Uno degli itinerari storici per la pesca a mosca, spinning ed al tocco di oltre vent’anni fa era sicuramente legato al Torrente Avero, uno dei primi affluenti del Trebbia, che scorre esclusivamente in territorio ligure. Famoso tra i pescatori emiliani in quanto gli permetteva di effettuare la giornata di apertura della trota un mese rispetto all’Emilia e quindi di essere presenti a due “aperture”, una a fine febbraio ed una a fine marzo. La zona che presentiamo in questa occasione è quella della Riserva di Cabanne, una zona più vicina al mare che alla pianura. La valle in cui si trova questa riserva è formata da due catene di monti parallele che continuano fino alla confluenza con il Fiume Trebbia. L’acqua trasparente permette di vedere pesci anche nelle buche più profonde, mentre la vegetazione è abbastanza fitta in tutta la valle. Gli accessi al fiume sono ben visibili, puliti e permettono senza fatica di iniziare a pescare fino all’inizio della riserva. Inoltre ad ogni accesso del fiume è presente la cassetta per raccogliere il permesso sia in entrata che in uscita. Il Torrente Aveto si presenta come un piccolo corso d’acqua con una dimensione solo di qualche metro. La prima parte della riserva turistica si caratterizza da diversi “laghetti” dove il pesce staziona in abbondanza e la presenza maggiore è costituita da salmerini e trote iridee, ma si possono trovano anche delle belle fario. Considerando l’alta diffidenda dei pesci il consiglio è quello di pescare in profondità, raschiando il fondo in quanto il pesce mangia solamente dove l’acqua è più scura e più fredda. Per quanto riguarda la tipologia di pesca da effettuare, affrontando il torrente con la tecnica della pesca a mosca, il consiglio è di utilizzare degli streamer di colore naturale come il marrone, il nero ed il bianco. Nella seconda parte della riserva il fiume cambia completamente morfologia trasformandosi in un vero e proprio torrente con corrente sostenuta, diverse cascatelli e piccole buche dove l’acqua è sempre in movimento. Ciò favorisce la pesca a ninfa, quindi saranno necessari artificiali flash con colori vivaci come l’arancione, il rosso ed il verde. Il fiume non presenta dighe o sbarramenti a monte della riserva, quindi in caso di eventi atmosferici avversi il livello del torrente può cambiare rapidamente. Stesso discorso per la colorazione dell’acqua, normalmente trasparente, che può scurirsi in seguito a brevi acquazzoni. In queste condizioni è più facile effettuare delle catture, poichè con l’acqua trasparente il pesce tende ad insospettirsi molto facilmente. Consigliamo quindi di insidiare il pesce con diametri molto sottili per i finali, nell’ordine degli 0.10 – 0.12 mm, mentre per quanto riguarda la canna è meglio una dieci piedi con coda 3/4. Assolutamente obbligatori gli waders o gli stivaloni; in questo caso abbiamo usato i waders leggeri con scarponcino della Hart Fishing. Le schiuse degli insetti sono frequenti e abbondanti, ma sfortunatamente il pesce viene raramente e timidamente a galla per bollare. In conclusione anche se è una riserva, dove viene effettuato il ripopolamento molto frequentemente, i pesci non sono semplici da insidiare pescando a mosca, ma una volta che abboccano si sente tutta la loro forza nella canna. Personalmente mi è capitato più volte che il pesce sulla mangiata abbia tagliato il filo o si sia slamato perché sentendosi in trappola ha iniziato a saltare fuori dall’acqua con salti ripetuti. Giornata da ricordare, tante catture, pesce combattivo ma non semplice da insidiare, il tutto contornato da acqua limpida e fresca.
Come arrivare
Da Piacenza bisogna imboccare la SS45 fino a Marsaglia, passata la chiesa del paese imboccare il bivio sulla sinistra direzione Chiavari. Si continua passando Salsominore. Una volta arrivati a Rezzoaglio prendere a destra sempre in direzione Chiavari, si continua ancora per circa 7km e si arriva nel paese di Cabanne.
I permessi
Il permesso cattura costa 20,00€ e permette di pescare dalle 7,00 alle 21,00 con diritto di trattenere 5 esemplari ovviamente sopra le misure minime. Lo stesso vale per il permesso no-kill, sempre dal costo di 20,00€ e che permette di pescare dalle 7,00 alle 20,00 con la possibilità di trattenere un capo trofeo di misura non inferiore di 30cm. Il no-kill è praticabile solamente con la tecnica a mosca o tenkara e spinning, per tutte le tecniche vale la regola dell’amo senza ardiglione, ardiglione schiacciato o limato. Per poter pescare nella riserva oltre al permesso giornaliero occorre la tessera FIPSAS o esseri soci dell’associazione “Pesca sportiva Val D’Aveto” ed essere muniti di licenza nazionale. Per ulteriori informazioni consultate il sito:
http://apsprova2.blogspot.it/2008/02/zona-turistica_2841.html[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/6″][vc_gallery type=”image_grid” images=”19225,19224,19223,19222,19221,19220,19217,19218″][/vc_column][/vc_row]