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ITINERARIO LOMBARDIA – NAVIGLIO PAVESE
Lo scorso anno avevo parlato del Naviglio Grande a Bernate inaugurando di fatto la nascita di Fishingmania. Questa volta vi parlo ancora del Naviglio ma nel tratto a sud di Milano. Il percorso che prende il nome di Naviglio Pavese. I pesci sono gli stessi, l’unica cosa che cambia è la portata, leggermente minore e la larghezza del canale. Il “Pavese” prende vita dalla Darsena milanese e sfocia nel Ticino dopo circa una quarantina di chilometri.
Naturalmente la quantità di acqua che presenta alla sua nascita è inferiore in quanto in estate viene prelevata per l’irrigazione. La larghezza rimane tale per tutta la sua lunghezza, circa una quindicina di metri nei punti più larghi. Quasi tutte le tecniche di pesca si possono praticare. Dalla roubasienne alla canna fissa, dalla bolognese al feeder passando per lo spinning e, perché no, anche il carpfishing.
Potrebbe sembrare strano, vista la poca profondità, non superiore ad un metro e venti centimetri, ma dove il fondo è leggermente maggiore sono presenti delle carpe di taglia notevoli, con esemplari che tranquillamente arrivano a 10 chilogrammi. Per quanto riguarda lo spinning non è un segreto la presenza di lucci, luciperca, black bass e pesci persici.
La sponda è in erba anche se le rive sono cementate, mentre il fondale è costituito da ciottoli e tante alghe. Sono tante le specie ittiche presenti. Dalle alborelle alle tinche, passando per gardon, triotti, pseudoasbore, rodei amaro e carpe. Ed ancora carassi, cavedani, savette, scardole, pighi, barbi italiani, pesci gatto oltre ai già citati predatori.
LO SPOT
Il tratto di “Pavese” scelto si trova tra i comuni di Giussago e Certosa di Pavia. Molti pescatori del pavese e milanese conoscono molto bene questo tratto. Qui vige il divieto di uccidere e portare via il pesce, oltre che di utilizzare la nassa se al dì fuori della competizione. E’ il famoso tratto No Kill sul quale si svolgono la maggior parte delle gare provinciali di questa zona.
Per anni ha ospitato il Regionale Lombardo, abbandonato successivamente a causa della pescosità troppo scarsa. In effetti durante le gare il Naviglio è un canale molto difficile. I pesci appena scorgono qualcuno sulla sponda magicamente scompaiono. Ritornano a farsi vedere e a mangiare alle esche dei pescatori al termine delle tre ore. Il punto in cui mi sono posizionato con alcuni amici si trova all’inizio del tratto No Kill, dove la vegetazione sulla sponda opposta permette un riparo ai pesci.
COME ABBIAMO PESCATO
Due tecniche: roubaisienne e canna fissa. Andiamo per ordine. Pescando a roubaisienne c’è da fare molta attenzione quando si manda indietro la canna. La banchina è molto stretta e vi è il divieto di invadere la carreggiata della pista ciclabile. E’ molto importante stare attenti a staccare la rouba ogni due pezzi. Come già detto la profondità non supera 1,20 metri, di conseguenza la montatura deve essere molto aperta, facendo in modo che l’ultimo piombino vada a sfiorare l’estremità inferiore della deriva del galleggiante.
Pesi dei galleggianti che non superano il 4×16, nei casi estremi quando si pesca con vermi o gatoss. Terminali abbastanza lunghi, nell’ordine dei 40 centimetri. Questo perchè devono strisciare sul fondo, rallentando la corsa della lenza durante la passata. Misure estremamente fini comprese tra gli 0.06 mm nei casi estremi e gli 0.11 mm quando l’acqua dovesse presentarsi leggermente torbida a causa di temporali scatenatosi nelle ore precedenti.
Con fluorocarbon così sottili bisogna stare molto attenti anche all’elastico che si vuole utilizzare. Mai troppo tirato e soprattutto non superiore allo 0.9. Già utilizza un elastico della misura dell’1 è fin troppo eccessivo in molti casi, anche se si pesca da soli. Ami tra il n.22 e il n.26. Si pesca sia a 11 metri a tre quarti di canale, sia appoggiando l’esca sui sassi a pelo dell’acqua sulla sponda opposta.
Per quanto riguarda la canna fissa non cambia molto per quello che concerne la lenza. Naturalmente non si possono utilizzare dei galleggianti troppo leggeri al fine di compromettere il lancio. La lunghezza della canna può variare tra i 6 e gli 8 metri. Attenzione però che in alcuni posti con la 8 metri fissa si rischia di andare a prendere i rami delle piante sulla sponda opposta.
In estate il pesce è molto in attività e andando a pescare singolarmente non è raro portare a guadino diversi bei pesci. Potrebbe non essere un caso se nel momento in cui il sole si alza troppo, mettendo il pescatore in luce, le mangiate tendano a diminuire. Attenzione alla sponda alta sull’acqua che richiede un guadino lungo.
PASTURE ED ESCHE
Sono due le tipologie di pasture che si possono utilizzare: da alborella se si vuole pescare la minutaglia oppure al pane e formaggio per tentare i grossi cavedani presenti e non solo, pesci che potete visualizzare nelle foto qua sotto. Inoltre i cagnotti incollati, anche senza ghiaia, sono fondamentali per i pesci più grossi.
Per quanto riguarda le esche si possono utilizzare tutte quelle conosciute, dai cagnotti al verme, passando per il mais, le camole e i gatoss. Se state pensando al ver de vase e fouilles è meglio che lasciate perdere perché non ne vale la pena. Attenzione a non detenere più di mezzo chilo di cagnotti, come da legge regionale. Al di fuori del tratto No Kill è consentito utilizzare la nassa anche in prova e portare via il pesce secondo le disposizioni regionali
COSA VEDERE
Se andate al campo gara della Certosa, potrebbe essere una buona occasione per portare mogli, fidanzate o figli a visitare il monastero e santuario della Beata Vergine Maria Madre delle Grazie nell’omonimo comune. Un edificio di ispirazione tardo gotica, iniziato a costruire verso la fine del 1300 per volere del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti. E’ diventato monumento nazionale italiano ancora prima della formazione del Regno d’Italia ed ha una grande storia alle proprie spalle. Per gli amanti dell’arte è da vedere almeno una volta nella vita.
COME SI ARRIVA SUL NAVIGLIO PAVESE
Se volete andare dove ci siamo recati noi, basta prendere la SS 35 dei Giovi fino allo svincolo per Giussago. Il passaggio sulla strada che affianca il canale è a senso unico per le macchine ed è consentito solamente a coloro che sono in possesso della tessera FIPSAS. La macchina va sempre parcheggiata sul lato opposto al canale cercando di invadere il meno possibile la carreggiata. Il Naviglio però è pescabile fin dalla Darsena milanese quindi è possibile mettersi ovunque fino alla sua foce nel Ticino.
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