Con il passare del tempo le tecniche di pesca le ho provate quasi tutte. Dal mare all’acqua dolce, qualcuna è durata qualche anno, altre le porto con me da quando sono piccolo. La pesca in fiume alla trota è una di quelle. Fin da bambino è la pesca che mi regalava più emozioni. Forse perché abitando in una città come Roma non vedevo l’ora di camminare vicino ad un fiume, lontano dai palazzi, tra paesaggi incantevoli e acque limpide. Mio padre mi portava ogni anno a fare l’apertura. Crescendo quest’usanza non l’ho persa, anzi si è rafforzata. Ancora oggi ci tengo in maniera particolare!
L’approccio al fiume è cambiato: dal galleggiante al “pallino”, dalla corona allo spinning. Con questa tecnica ho trovato la mia dimensione e non ho più cambiato. Anche di fiumi ne ho visti molti: Velino, Salto, Liri, Nera per non parlare dell’Aniene dove ci ho passato intere giornate. Oggi il tempo è davvero poco ma tre/quattro giornate l’anno le passo sulle sponde alla ricerca di questi salmonidi. Abitando a Roma la meta più vicina resta l’Aniene, ma quando decido di tirare giù la mia borsetta da spinning non bado ai chilometri da fare e la meta è quasi sempre una: il Fiume Tirino per un po’ di pesca in Abruzzo!
SCOPRIAMO IL FIUME TIRINO
Questo fiume abruzzese, lungo circa 25 Km, nasce a Capestrano e si immette nell’Aterno-Pescara. Le principali particolarità di questo fiume possono sintetizzarsi in: qualità delle acque limpide. Anzi è considerato uno dei fiumi più puliti d’Europa con la sua acqua dal colore quasi immutevole anche dopo abbondanti piogge o nevicate. Il livello del fiume è sempre molto stabile e presenta una popolazione di trote, in abbondanza dai colori accesi e di grossa taglia. Personalmente ho visto esemplari di taglia superiore agli otto chilogrammi. Inoltre i locali parlano ance di pesci di taglia superiore ai dieci chilogrammi.
Prima di parlarvi di questo fiume e della pesca, volevo raccontarvi dei luoghi che costeggiano questo corso d’acqua. E’ difficile trovare le parole per descrivere le montagne che lo circondano e i bellissimi paesaggi. Per non parlare poi del calore delle persone e della cucina locale. Per la zona è una vera risorsa naturalistica ed economica. Qui ci sono allevamenti di trote e gamberi, possibilità di escursioni sulle sue rive a piedi e a cavallo Ed ancora centri di immersioni e uscite in canoa. Sul Fiume Tirino ogni anno ci passo l’apertura con i miei amici. Partiamo sempre di sabato mattina per goderci l’atmosfera che in centri come Bussi sul Tirino è davvero unica. Una vera tradizione attesa da tutti.
L’ASSOCIAZIONE DI BUSSI SUL TIRINO
Il fiume è suddiviso in vari tratti che ne regolarizzano la pesca in maniera diversa. Il fiume è tutto bello, c’è solo da scegliere. Ho pescato su tutto il corso d’acqua da Capestrano all’immissione nel fiume Pescara. Ci sono pezzi cittadini come quello di Bussi sul Tirino, pezzi più “selvaggi”, pezzi impegnativi come “le paludi”, ma la qualità delle acque e dei pesci non cambia. La zona che preferisco, dal 2017, è stata presa in concessione dalla A.I.L.P.S. di Bussi sul Tirino, con il sempre presente Presidente Nicola, conoscitore del Tirino come pochi. Un grande pescatore e persona sempre disponibile con tutti. Nicola e i suoi Collaboratori, tutti cresciuti sulle rive del Tirino, ci tengono davvero molto a salvaguardare questo fiume, lo si capisce da come ne parlano, da come sono presenti sulle sponde e da come ogni anno gli dedicano tempo e cuore.
L’Associazione in questa zona di fiume esegue diversi ripopolamenti. Sul loro sito www.ailpsbussisultirino.it e sul loro gruppo facebook (A.I.L.P.S. Bussi sul Tirino) ci sono descritte le date e la quantità, con relativi divieti nei periodi adiacenti. Oltre queste informazioni potete seguire tutte le novità e anche qualche foto di belle catture. In questa porzione di fiume è necessario il tesserino segna catture dell’Associazione, che viene rilasciato pagando 35€ l’anno. Il tratto ha un regolamento particolare. In brevi i punti principali sono: giorni ben precisi per pescare, numero delle catture massime giornaliere e per chi pesca a spinning, ardiglione schiacciato.
I TRE TRATTI
La caratteristica che adoro di questo pezzo è che ha una sponda molto comoda mentre la sponda opposta è completamente naturale senza accesso. Questo permette alle trote molti ripari e tane. Il tratto è molto lungo e permette anche in occasioni come l’apertura, di pescare in tranquillità senza essere limitati nei lanci. Per semplificare e raccontarvi meglio questo pezzo in concessione lo suddivido in 3 parti.
- La parte a monte viene chiamata “le paludi”. Il nome rende l’idea dell’habitat, davvero molto paludosa dove per arrivarci bisogna avere gli stivali cosciali. Questa zona a valle di un grande allevamento di pesci, inizialmente a carattere torrentizio, scendendo si allarga e la corrente rallenta. Qui sconsiglio ad andare da soli. Personalmente mi è capitato più di una volta di mettere un piede male e di ritrovarmi con il fango fin sopra i cosciali. Per uscire ho dovuto chiedere aiuto a chi era a pesca con me.
- La parte centrale del tratto inizia con un grande cavalcavia superstradale sulle nostre teste. Zona, secondo me, perfetta per pescare al tocco con canne molto lunghe e cercare di attirare l’attenzione delle trote sotto la sponda opposta, molto ricca di vegetazione. Ottima anche per lo spinning. In questo tratto ho effettuato la cattura di una trota di taglia superiore ai tre chilogrammi. Scendendo il paesaggio è stupendo. Sponda comodissima tra alberi e prato, adatta a tutti anche ai più piccoli che iniziano a pescare col galleggiante in passata.
- L’ultima parte, la più a valle del tratto in concessione, inizia con un ponte dove il fiume è molto largo. Scendendo diventa molto bello, abbastanza omogeneo, adatto a tutti i tipi di tecniche. In questo tratto ho pescato la trota più grande della mia vita dal peso di 4,200Kg.
COME PESCARE
L’approccio che ho in questo fiume è con minnow dai 3 ai 12cm e rotanti fino ai 12 grammi. Le colorazioni sono soggettive, non seguo le mode e resto sul classico, con colori fario per quanto riguarda i minnow e vespa per i rotanti. Vanno bene anche i minnow e rotanti di altre colorazioni, ma le grammature restano quelle descritte in precedenza. C’è sempre da ricordare una taglia media alta, spesso escono esemplari superiori al chilogrammo. Per questo il guadino non può mancare e deve essere di buona grandezza.
Per gli amanti della natura e della pesca in fiume alla trota consiglio una passeggiata sul Tirino, i pesci sono tanti anche nei periodi più tranquilli, vi garantisco che si possono avere combattimenti davvero da raccontare. Posto ideale per un bel week-and tra pesca, relax, canoa, passeggiate a cavallo e magari visitare luoghi stupendi come le sorgenti del Pescara.