[vc_row][vc_column width=”5/6″][vc_column_text]
PESCA CON IL VIVO ALLA SPIGOLA TARGATO KALIKUNNAN
La pesca con il vivo è una delle tecniche più belle ed affascinanti, sia per la preparazione di tutta la pescata, sia per le prede di ottima taglia. Con le prime mareggiate e con l’autunno in arrivo ricomincia il periodo della spigola. L’indiscussa predatrice autoctona del sottocosta italiano. Come sappiamo è un pesce furbo che molte volte non mangia neanche su uno 0.10 mm e amo del 22, ma quando si pesca in scaduta con mare sporco color cappuccino, sia di giorno che di notte, diventa vulnerabile. Per non parlare di quando si pesca con il vivo. E’ in questa situazione che entra in piena frenesia alimentare.
Dopo aver catturato delle anguille come esca, mi dirigo nei pressi di uno sbocco di un fiumiciattolo, famoso a pochi per la presenza di spigole di taglia importante. Monto la canna, l’interessante Kalikunnan Boomslang da 160 grammi. Una canna che già mi ha lasciato molto sorpreso per affidabilità e tenuta su catture importanti. Proprio non poche settimane fa era stata messa a dura prova con la pesca al dentice. In quel caso il test fu ampiamente superato.
Anche questa volta il filo in bobina non è per i palati più fini, essendo di un diametro da 0.40 mm. Applico uno short basso con 125 grammi ed un finale da 0.50 mm che presenta due ami : uno del 2/0 ed uno del 3/0 a distanza di dodici centimetri. La scelta di un finale di grosse dimensioni è dettato dalla presenza di diverse leccie amia, ricciole e pesci serra.
Il lancio non è forzato, ma a palombella. La Boomslang della Kalikunnan dispone di un’ottima schiena, ma allo stesso tempo è molto sensibile in punta per ammortizzare il lancio.
Inizio la pescata molto prima del sorgere del sole, verso le 3.30 di mattina. La canna è in tiro e vedo le piccole tocche dell’anguilla. Un segnale importante in quanto mi informa che è stata innescata nel giusto modo. Allamata in questo modo può rimanere viva anche oltre le ventiquattro ore.
Dopo l’alba la speranza era riposta solo nel picco di bassa marea che si aggirava intorno alle 7.30. A mio avviso, su una foce, è l’orario ideale. Il fiume infatti entra in mare con maggiore irruenza e naturalmente, come da manuale, subito dopo il picco di bassa arriva la botta decisa in canna, seguita da una partenza a razzo. Il combattimento è iniziato alla grande con 2 belle fughe a destra e sinistra e molte testate per sputare gli ami. Molti dicono che la spigola tira poco. Io credo tutto il contrario. Gli esemplari di taglia sono veri combattenti e non si danno ma per vinti. Anzi, con la prima partenza, è la botta in canna che non ha eguali.
Riesco a spiaggiarla e tra la schiuma esce lei. Un esemplare over 2.5 kg non eccessivamente grossa ma di tutto rispetto. Come sempre la canna spagnola si è rivelata un ottima compagna di pesca, anche in questa uscita di pesca con il vivo.
[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/6″][vc_gallery type=”image_grid” images=”36821,36820″][/vc_column][/vc_row]