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IL CARPODROMO LAGHI TOR PAGNOTTA DENTRO ROMA
Il rientro dalle vacanze è sempre duro da accettare. In particolare poi se ti accoglie un forte caldo ed una Roma tornata quasi al completo. Si svuotano le valigie, si sistemano i costumi, si salutano i parenti e dritto in garage. “Roubaisienne, quanto mi sei mancata!”. La voglia di pescare è troppa. Chiamo subito il mio amico Valerio, nonché omonimo e compagno di squadra. Organizziamo una bella pescata sul Tevere dove a breve faremo una gara, occasione perfetta quindi per provare. Il meteo ci rovina i piani. Dopo mesi di siccità un’abbondante pioggia copre Roma ed il Centro Italia. Inevitabile quindi che il Tevere non sia in ottime condizioni.
L’esca e le lenze ce le abbiamo e dopo una breve consultazione Valerio mi convince ad andare a provare i nostri elastici in un carpodromo. L’idea di fare molti chilometri non mi entusiasma, ma lui sorridendo mi rassicura “Valè andiamo al carpodromo di Tor Pagnotta!”. Un lago dentro il raccordo anulare?!
Un po’ stupito mi metto alla guida e a soli 6 chilometri da casa mi ritrovo davanti l’entrata di questa struttura. Entriamo e ci accoglie Nicola, il proprietario, che con un sorriso ci prepara un buon caffè. Il tempo non aiuta. Mentre piove Nicola ci fa compagnia e ci racconta che il lago è a gestione familiare. La struttura ha due laghi Il primo, più grande, è per chi vuole pescare e portare via il pescato (le specie ittiche presenti cambiano in base alla stagione). Il secondo è un ex lago di trout area, ora adibito a carpodromo (l’idea di questa trasformazione è stata di suo figlio Matteo).
Esce un raggio di sole e finalmente si pesca. Mentre io devo riprendere la mano con la roubasienne a 13 metri, Valerio decide di pescare più corto a 9 metri. Indeciso sul da farsi, sondo e mi preparo una punta con un gramo per pescare appoggiando il terminale per cinque centimetri. Un’altra punta la preparo invece molto leggero, con circa 0.20 grammi, per la pesca a galla. Valerio prepara anche lui due punte, entrambi per pescare sul fondo. Durante la preparazione ci raggiunge Matteo, ragazzo davvero disponibile e, con la curiosità della prima volta, lo tempesto di domande.
Mi racconta in breve la storia di questo lago diventato carpodromo solo da questo aprile. Al suo interno ci sono solo carpe, presenti in buona quantità, ma le immissioni non sono ancora finite. Termineranno per fine anno con cadenza di 50 chilogrammi settimanali. Oltre le carpe ci sarà un’immissione massiccia anche di carassi. Il lago raggiunge una profondità massima di 3,50 metri, le sponde sono comode per pescare a roubasienne ed hanno una buona capienza di pescatori. Dopo questa gradevole conversazione iniziamo lo sfidino con Valerio.
Inizio a galla con fiondate di bigattino innescando l’orsetto, lui sul fondo con innesco mais e fiondatine di granaglie miste. Dopo un oretta lo sfidino è già segnato, lui ha più di 15 pesci ed io una decina, il clima di questi giorni non mi aiuta a farle staccare dal fondo. Giro la pescata a mais sul fondo e la storia cambia, è più regolare ma purtroppo non recupero, Valerio vince con più di 40 kg. Mi tocca pagare il caffè. Iniziamo a chiudere l’attrezzatura e Matteo ci invita a provare la cucina del lago. Accettiamo volentieri, la fame è tanta. Ci sediamo tutti e due, prendiamo una carbonara io ed una pasta con il pomodoro fresco Valerio Pochi minuti e arrivano due piatti abbondanti, ottimi, migliori di molti ristoranti!
Pago il caffè e mentre parliamo della pescata ci raggiunge Matteo che ci invita ad una gara tra amici organizzata da lui per il giorno dopo. Accetto volentieri, Valerio purtroppo non può, deve seguire il Regionale B5 a Falvaterra (FR). Salutiamo Nicola, Matteo, il Cognato Simone, gli altri componenti della Famiglia e col sorriso di chi si è goduto una bella pescata torniamo a casa.
Sveglia presto, 10 minuti e sono già al laghetto. Che comodità! Ho Lasciato a casa la roubasienne ed ho portato i miei cannini che non uso da molto. Voglio godermi la pescata senza pressioni. Al lago Matteo mi presenta i “rivali di giornata”, tutti pescatori che non fanno gare e sono fuori dall’agonismo. Semplici persone che amano la pesca. Mi presento. C’è un aria familiare, si conoscono tutti, sorrisi, battute e tra un “buona pesca” e l’altro, iniziamo il sorteggio dei picchetti. Siamo 18, in base al numero ci dividiamo su le due sponde lunghe.
Apro quattro cannini, mi preparo, sondo e aspetto l’inizio della gara. Nel frattempo faccio amicizia con Roberto che pesca alla mia destra e con Robertone, uno dei pescatori che frequenta maggiormente questo lago. Ormai manca poco e nel silenzio osservo, c’è chi apre una bolognese, chi una roubaisienne, chi come me i cannini. Si sentono grasse risate ed è bello vedere questo spirito. Inizia la Gara, o meglio, più che una gara è una pescata tra Amici. Non avendo tecniche obbligatorie ognuno parte come meglio crede. Data la mia poca esperienza in questo lago faccio molte prove, molte sbagliate, ma qualche buona idea esce e trovo una buona pescata a 4 metri con le granaglie. Le 4 ore volano.
Per essere la prima volta mi sono difeso; vince Roberto il settore A, pescando su una linea di 6mt/7mt, innescando granaglie, pesando più di 33 chilogrammi. Io concludo alle sue spalle piazzandomi secondo con 19 Kg. C’è poco da dire, aveva una marcia in più. Il settore B viene vinto con oltre 32 kg. Chiudo velocemente e mi avvio al raduno, ci sono premi per tutti, dal primo all’ultimo, tutti premi culinari. Il primo un prosciutto, il secondo una caciotta, il terzo un salame e cosi a seguire.
Prendo il premio e mi siedo a tavola. Oggi mi voglio gustare una bella amatriciana. Pochi minuti e arriva un enorme piatto tutto per me. Eccellente, rinnovo i complimenti alla cuoca. E’ giunta l’ora di salutare Matteo e la sua Famiglia, sanno che c’è ancora da lavorare, le premesse sono ottime, la voglia di migliorare non manca. Ho passato due giorni in tranquillità tra carpe, persone simpatiche, ottima cucina. Tutto questo dentro Roma! Ci rivedremo molto presto.
Info utili: www.laghitorpagnotta.org
Via di Tor Pagnotta 371B
3387910229 (Matteo)
Per Fishingmania – Valerio D’Antoni
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