Con l’inizio del 2022 sono stati apportati dei cambiamenti per quanto riguarda la gestione delle acque dei territori del Verbano, Lario e Ceresio.
Un territorio che, per chi non conoscesse bene la zona, comprende le provincie di: Varese, Como, Lecco. Un’area che presenta diversi corsi d’acqua e soprattutto laghi di diverse dimensioni tra i quali: Il lago di Como, Varese, parte del lago di Lugano e parte del lago Maggiore.
Da un po’ di tempo ci arrivano diverse segnalazioni dai nostri utenti di problematiche riscontrate nel regolamento e non solo.
Il messaggio del nostro appassionato
Riportiamo un messaggio inviatoci da un appassionato pescatore ai nostri canali:
“Ciao Ragazzi, intanto vi ringrazio per il lavoro che fate. Vi scrivo alcune considerazioni da pescatore che frequenta da tantissimi anni, le acque della zona varesina e comasca.
Breve storia triste.
Premessa… La pandemia mi ha insegnato che i controsensi quando si parla di amministrazione italiana sono all’ordine del giorno…In breve…sono residente nella provincia di Como e amo pescare il bass, questo mi fa spostare e pescare tutta la regione soprattutto nelle province limitrofe…da 20 anni pago la Fipsas, un bollettino che viene aggiuntivo alla licenza che, sinceramente, non ho mai ben capito perché si dovesse pagare… ( ignoranza mia e poco approfondimento in merito )
Anni fa ( circa 4, se non ricordo male ), si sono inventati la società APD Como, che avrebbe dovuto gestire la pescare. Per la pesca dalla barca e nei fiumi comaschi inserirono un ulteriore bollettino di 45 € / 50 € ( non ricordo con precisione )…
Va beh, tutto sommato pensavo che, siccome nel primo bacino del lago di Como vietano la pesca professionale e comunque c’è sempre un controllo…è un prezzo “giustificato”…paghiamo quindi!
Siamo poi passati a 30 euro…beh almeno hanno abbassato…paghiamo!
Quest’anno finalmente prezzo simbolico di 15 euro…mi girano, anche perché negli anni a mio parere non si è fatto molto per la gestione reale delle acque, ma visto la somma irrisoria pago e sto zitto…
Ma, dopo qualche mese inizio a voler pescare nel lago di Varese. Lago dove ho la barca da qualche anno. Dopo anni e anni di gestione praticamente privata, mi dico, finalmente passa a Fipsas con grande felicità da parte mia.
Comincio, forse, a capire a cosa potessero servire quei 30 euro pagati negli anni.
Invece mi ritrovo che, per pescare dalla barca rimane ancora un’ulteriore permesso da pagare. Un permesso di ben 100 € annuali che, in proporzione è molto molto alto ( Si pensi solo che per il Maggiore il costo è di 50 € ). Ma c’è di più, il giornaliero che prima si poteva fare tranquillamente online tramite il sito, ora dev’essere fatto passando in un negozio della provincia di Varese. Com’è possibile che si torni indietro a queste soluzioni? Lavorando, come pensano sia possibile che uno possa prendere, cercare un negozio vicino, andare a fare il permesso e poi andare a pescare?
Magari avendo solo poche ore serali per pescare? Chiamando la Fipsas di Varese, mi hanno detto che in caso posso pagare il giornaliero tramite bollettino, Grazie, così oltre ai 10 € pago in più anche le commissioni della posta, oppure posta più quelle della banca se effettuo il pagamento tramite home banking. In più rimane sempre l’aggravante di non aver eliminato la pesca professionale che, viste le dimensioni del lago e la qualità dell’acqua mi sembra già un’assurdità di per se.
Devo essere sincero, mi sta realmente scappando la voglia di andare a pescare. Non è possibile avere così tanti pagamenti diversi da fare, per zone che mi rimangono ad un massimo 40 minuti di macchina una dall’altra. E per cosa poi? A mio parere le acque in questi anni non sono state per nulla gestite, immissioni? Controlli? Magari mi sbaglio, ma mi sembra che sia proprio una gestione scadente.
Concludo chiedendovi se, mi potete aiutare a capire alcune stranezze che ho trovato leggendo il regolamento:
- La pesca da natante nei laghi di Comabbio, Monate, è consentita? Perché dalla pagina 14 del regolamento parrebbe di sì. Ma in quei laghi non è mai stata consentita, e in pagina 10 viene contraddetto quello di pagina 14.
- Ho visto che è stata vietata la pesca notturna nel Lario dal 1° aprile a 31 Maggio, sembra proprio una regola per salvaguardare il Perca. Ma questa non è una specie alloctona? Per carità a me va benissimo, mi piace molto pescarli, ma non va in contraddizione con la gestione e il riequilibrio delle nostre acque con specie autoctone?
Scusate per il lungo sfogo, ma sono arrivato al punto da voler lasciare davvero la mia più grande passione.
Grazie ancora, siete grandi!”
Abbiamo quindi provveduto a ricercare informazioni, riguardanti quanto sostenuto dal nostro amico pescatore.
Permessi Lago di Varese
Effettivamente il sito ufficiale per i permessi, usato negli scorsi anni, rimanda direttamente al sito di Fipsas Varese:
Nel sito Fipsas Varese, non è effettivamente attivato un pagamento online. Non è neanche facile reperire le informazioni in modo diretto. Scandagliando un po’, però si recupera il regolamento che riguarda il lago di Varese.
Effettivamente, come indicato dal nostro lettore, il costo annuale per la pesca dalla barca è di 100 €. La stranezza che ci salta subito all’occhio è che, l’annuale per il belly boat risulta essere di 50 €. Non ci è molto chiaro il motivo, anche perché da regolamento Bacino 5: “ ai fini della pesca il ciambellone , o belly boat, è equiparato al natante “.
Sempre per confermare quanto detto dal nostro utente, sono indicati i negozi dov’ è possibile recuperare il permesso giornaliero per pescare. Effettivamente, non possiamo che riscontrare un passo indietro nella gestione degli anni scorsi.
Non è proprio comoda una gestione del genere, perché molti pescatori del lago di Varese vengono da province limitrofe e quindi dover passare in un negozio, magari che non è neanche di strada è una bella scomodità.
Confermiamo anche il fatto di quanto riportato nei riguardi del pagamento tramite bollettino. Se lo si paga in posta c’è sempre i problema di andarci fisicamente, mentre se si passa tramite circuito bancario home banking il costo aumento di oltre 2 euro ( Tasse bancarie + postali ).
Non possiamo non riscontrare inoltre, quanto detto nel confronto con il lago Maggiore. Il costo per pescare dalla barca in uno specchio d’acqua decisamente più grande e di qualità migliore come il Maggiore è di 50 € / annui. Una disparità notevole.
Pesca dalla barca, dove si può?
Passiamo ora al punto: dov’è possibile pescare o meno dalla barca o da belly boat? Siamo andati a controllare il regolamento cartaceo che si trova anche online del Bacino 5. Effettivamente, come ci è stato riportato, a pagina 14 si trova quanto segue:
Quindi, stando a quanto riporto, nei laghi indicati nell’elenco numerato è possibile pescare da natante o belly boat ( salvo il lago di Ghirla possibile solo da belly boat ). Tramite un nostro contatto abbiamo provato a mandare un messaggio ad una guardia della provincia di Como e ci viene riportato quanto segue:
Quindi anche in questo caso è confermata la possibilità di andare a pescare da natante o da belly boat. Salvo però, sbagliare indicando che sia possibile pescare con il pagamento di soli 15 euro, perché da regolamento e come visto anche in precedenza, le quote variano da lago a lago.
Diciamo bene ma non benissimo!
Peccato però che lo stesso regolamento ed a questo punto anche le guardie, si contraddicano tra loro. Come ci viene riportato dal nostro utente, siamo andati a controllare pagina 10 che riporta:
Come si può vedere, prendendo ad esempio i laghi di Comabbio e Monate, la pesca dalla barca non è consentita ( quindi equiparando il belly boat alla barca, anche la pesca da belly non è consentita ). Inoltre su questi due laghi non è consentita la pesca da riva salvo, se si è residenti.
Chiusura pesca ore notturne lago di Como
Anche su questo punto, dobbiamo dire che il nostro amico ha ragione, perché quanto dice viene riportato sempre a pagina 14 del regolamento:
Quindi anche in questo caso la domanda fatta è ragionevole:
“Ma questa non è una specie alloctona? Per carità a me va benissimo, mi piace molto pescarli, ma non va in contraddizione con la gestione e il riequilibrio delle nostre acque con specie autoctone?”
La linea che si sta tendo a livello governativo, giusta o sbagliata che sia non entriamo nel merito adesso, è quella di procedere con la salvaguardia e il ripopolamento di specie autoctone da qui ai prossimi anni. Che senso ha quindi inserire nel regolamento norme di protezione spudoratamente indirizzate a salvaguardare specie alloctone?
Conclusioni
Abbiamo potuto costatare che le domande del nostro amico pescatore sono più che lecite, inoltre delle altre numerose considerazioni che ci sono arrivate riportiamo la seguente domanda che ritorna in modo frequente:
“ Vista la gestione univoca sotto Fipsas dei vari bacini, non era più ragionevole avere un unico pagamento uguale per tutti i bacini? “
I nostri canali rimangono a disposizioni di tutti gli utenti e gli enti che volessero rispondere a quanto riportato in questo articolo, anche programmando una diretta per aprire un dibattito costruttivo in merito.
Ci spiace veramente sentire che, sempre più pescatori della nostra zona stiano pensando di andare altrove a pescare e ancor peggio di lasciare questa passione che li accompagna da quando erano piccoli.