[vc_row][vc_column width=”5/6″][vc_column_text]
LE INTERVISTE DI WALTER ZEOLLA – LUCA MAFFEI CAMPIONE D’EUROPA 2018
Il 21 e il 22 Luglio nello splendido fiume Sava nella cittadina di Radece, in Slovenia, si è disputato il ventiquattresimo Campionato Europeo di pesca al colpo. Trenta Nazioni partecipanti, i migliori atleti al mondo lungo le acque di questo splendido fiume, una pesca tecnica e mai banale, completamente avvolti nel verde della natura, hanno regalato agli occhi dei tanti appassionati presenti e degli addetti ai lavori uno spettacolo magnifico che solo questo Sport può regalare.
Pochi giri di parole. Siamo (di nuovo) Campioni D’Europa! Campioni a squadre e individuale con l’immenso Giuliano Prandi! Una doppietta che bissa esattamente quella dello scorso anno in Canalbianco. Purtroppo non abbiamo visto caroselli nelle strade, edizioni speciali dei Tg o titoloni sui giornali ma l’Italia delle persone normali, che di giorno vanno a lavorare e nel weekend fanno sacrifici enormi per praticare uno sport che non da stipendio, Vince. Vince, Stravince e Domina, nella disciplina d’appartenenza e nella Vita. Uomini che non solo rendono onore al Tricolore, ma lo portano sul gradino più alto del podio. Ecco, questi sono gli Azzurri che pescano. Questi sono i nostri Atleti.
Ho avuto il grande piacere di scambiare due chiacchiere con un ragazzo poco più che trentenne, di sani principi, disponibile, simpatico, innamorato della pesca e della sua famiglia che da qualche giorno ha aggiunto al suo palmares personale la medaglia d’oro da campione d’Europa: Luca Maffei.
Ciao Luca! Innanzitutto complimenti per la meritatissima vittoria! Come stai?
Grazie per i complimenti Walter! Fisicamente mi servirebbe ancora un po’ di riposo ma sono felicissimo! Sono stati dieci giorni durissimi ma è andata benissimo, oltre le aspettative. Da quello che avevamo visto durante la settimana di prove non avevamo i pesi di altre Nazioni, poi invece in gara è stata tutt’altra storia e con l’aiuto di tutto lo staff abbiamo davvero fatto due ottime gare.
Come avete impostato i due giorni di gare in base alle prove fatte?
Bella domanda! Come lo staff sapeva benissimo, il picchetto andava visto la mattina della gara. Non è un canale dove il fondo è sempre pari e decidi la pescata in base alla pescosità della zona. Ogni picchetto aveva il suo fondo e decide a che distanza pescare prima di sondare era praticamente impossibile. Quindi, una volta sondato si decideva la distanza. La partenza era è stata per tutti a tredici metri tranne per me che l’ho fatta a undici visto l’enorme fondale. Abbiamo fatto due linee di pasturazione, una corta e una lunga a tredici. Io il sabato l’ho fatta a cinque pezzi perché avevo delle erbe anche se poi non ci sono mai andato perché avevo delle mangiate fuori con dei nasi da due etti a mezzo chilo e qualche barbettino ogni tanto.
Oltre le due linee di pasturazione, dove si aveva difficoltà con le mangiate cè stata anche la pesca alle alborelle…
Io non ho avuto necessità nessuno dei due giorni; anche la domenica che ho fatto la gara a tredici metri, insieme a Rudi abbiamo deciso di rimanere fuori perché avevo più mangiate di tutti mentre nel settore erano avevano tutti o quasi ripiegato sulle alborelle. I miei compagni invece le hanno dovute fare; ad esempio Andrea (Fini n.d.r.)le ha fatte l’ultima ora e mezza e mi diceva che erano molto apatiche, vedevi il branco quando veniva e poi si spostavano. Dovevi pescarle prima lunghe poi invece ti dovevi accorciare. Non era semplice neanche quella pesca lì.
Ci puoi raccontare i dettagli tecnici della gara?
Certo! Personalmente ho usato dei galleggianti Colmic modello ‘’Menta’’ (non il Menta Pisa). Il sabato ho montato da 6 a 12 grammi con l’aggiunta di un paio di vele perché c’era tanta acqua e dovevi andar giù pesante per entrare prima in pesca. Un elastico del 2.1 Cavo il sabato con tanta acqua perché pescando pesante, la risposta in ferrata e la penetrazione dell’amo è importantissima. Mentre la domenica con un 1.8 cavo. Come amo il meraviglioso N957 nelle misure dal n.14 al n.18 legati con lo Stream. Erano pesci che andavano forzati e andavano forzati per portarli subito a guadino. Indubbiamente avere una minuteria di altissima qualità ti aiuta davvero tanto tanto.
Quali esche hai usato e quale ha dato la resa maggiore? Terre e pasture?
Il sabato con bachi bianchi e rossi mentre la domenica quasi sempre con due caster! Un esca micidiale. Poi sai, si girava le esche e vedevi quale era la migliore ma con il caster non ti davano noia le alborelle e quando partiva il galleggiante era quasi sempre un pesce di taglia. Per quanto riguarda la pastura abbiamo presentato al controllo 12L e abbiamo tenuto la terra da parte da aggiungere man mano in base alla profondità del fondale.
Lo scorso anno non c’eri, ma riconfermarsi non è per nulla semplice. Come hai visto i tuoi compagni?
Assolutamente no! Poi sono contentissimo anche per Giuliano Prandi; se lo merita perché è davvero una brava persona e un pescatore formidabile. La forza del gruppo e dello staff ha permesso tutto questo ed è stato fantastico!
Parliamo ora di te. Hai vinto il Club Azzurro nel 2016 e lo scorso anno sei arrivato secondo. Come hai vissuto questi due anni che sei entrato nel giro della nazionale fino a questo meraviglioso risultato?
Li ho vissuti tranquillamente Walter, io mi diverto troppo a pescare. Se vinco ovvio, sono ancora più felice, ma nella pesca io provo davvero divertimento. Mi ero posto L’obiettivo di vincere il Club Azzurro Seniores dopo aver vinto quello Juniores. L’esperienza della Nazionale è fantastica come è fantastico il gruppo. Ti fanno sentire a casa.
Luca sei stato gentilissimo e ti rinnovo i complimenti per questo fantastico risultato a nome di tutta la redazione di FishingMania. Se vorrai, sarai volentieri nostro ospite per altre chiacchierate!
Volentieri davvero! Grazie a voi e complimenti per l’ottimo lavoro che fate! Un saluto a tutti i lettori e alla prossima![/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/6″][vc_gallery type=”image_grid” images=”36024,36023,36022,36021,36020″][/vc_column][/vc_row]