Nella propria esistenza incontri persone che definiresti veri maestri di vita. Qualcuno che, oltre ai tuoi genitori, diventa parte integrante del tuo vivere. Per oltre trent’anni ho avuto l’onore, e quando parlo di onore parlo del massimo grado di riconoscenza, di frequentare sia a livello personale che sportivo Angelo Cofferati.
Siamo stati inseparabili sui campi di gara, dove ho imparato molto. E lo siamo stati anche a livello famigliare. Memorabili gli agghiaccianti pranzi in casa sua sotto l’occhio di Leonzio, il suo allocco che attaccava tutti gli estranei. E poi che dire della sua simpatia.
Non c’è persona che possa affermare il contrario. Negli anni di dirigenza federale la sua impronta ha lasciato il segno. A partire dal settore giovanile, instancabile cuoco e autista di pulmini e furgoni in giro per tutta Europa. U ultimo saluto con le lacrime agli occhi da Angelo e Matteo, uniti in quell’immagine del podio mondiale under 14 nel 2001, in Ungheria.
Ciao Angelino.
Il ricordo di Angelo Maggi
Mi associo alle parole di mio padre nel ricordare Angelo Cofferati, un’icona della Fipsas milanese e nazionale, nonchè da sempre legato al nome della Milano 75. Dire che mi ha visto crescere è quasi riduttivo. Ho avuto il piacere di averlo come accompagnatore nel 2001 in occasione della mia partecipazione al Mondiale Giovani 2001 in Ungheria, in veste di atleta, conclusasi con l’argento a squadre. Una persona squisita che purtroppo negli ultimi anni ho visto sempre meno sui campi gara. Ciao Angelino.