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CARPE INVERNALI CON MARUKYU
Quando il freddo arriva prepotente ed alle brusche discese delle temperature si associano anche fenomeni nevosi, cercare di insidiare qualche grossa e letargica carpa è impresa quasi sconsigliabile. Matteo Maranini del Team Marukyu Italia nonché vecchia conoscenza del mondo del carpfishing italiano non è di questo avviso. Da sottolineare come Matteo insieme ad altri nomi noti è stato uno dei pionieri del carpfishing con il famoso marchio Pelzer. Decide quindi di sfidare le ultime giornate sottozero con la fiducia di strategie studiate nel tempo. Degli accorgimenti che già in altre situazioni simili gli hanno regalato immense soddisfazioni.
SEGRETO SFA MARUKYU
Puntare tutto sulla massima attrazione e diffusione con la sola nostra esca a fare da “alimento” vero e proprio e conseguente inganno. All’interno di un piccolo sacchetto in pva, inserisce qualche cucchiaio di Marukyu SFA 400. Per chi ancora non la conoscesse, una finissima polvere di Krill puro e naturale al 100%, con proprietà attrattive ineguagliabili ed una solvibilità estrema. Una volta inserito nel sacchetto anche il terminale ed averlo ricoperto con un’altra piccola quantità di SFA 400, versa all’interno 40 ml di SFA 420 Koi Ni Koreda. Qualche minuto di attesa prima che il composto assorba gradualmente e completamente il tutto.
COS’E’ SFA MARUKYU
Questo liquido concentrato 10x, puro e naturale al 100 % è uno dei migliori estratti di crisalide del baco da seta, gambero e krill che possiate trovare in commercio. Prodotto ormai da anni dalla casa giapponese, la linea Marukyu SFA risulta essere una delle forme di “potenziamento” più diffuse in tutte le tecniche, dal carpfishing alla pesca al colpo.
La combinazione di questi due composti soddisfa due caratteristiche fondamentali in questo difficilissimo periodo. Da una parte godere di un altissimo grado di diffusione di attrattori naturali, aminoacidi, olii e stimolatori di appetito avvertibili a buone distanze. Allo stesso tempo offrire solamente la nostra esca quale elemento fisicamente edibile. Per la consistenza dei sacchetti realizzati ed avendo individuato in una legnaia quasi a ridosso della sponda un possibile passaggio o nascondiglio, Matteo decide per una pesca marginale lanciando letteralmente il sacchetto a pendolo. Questo modo di posizionare la lenza permette anche una precisione millimetrica oltre ad un’entrata in pesca molto discreta.
Una volta tesa minimamente la lenza, lasciandola leggermente in bando non resta che attendere fiduciosi delle proprie scelte. E se quest’ultime vengono ripagate con catture del genere, ben vengano anche le fredde e lunghe attese.
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