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INTERVISTA A MAURO MARZI DE IL GATTO E LA VOLPE SULLA PESCA AL LUCCIO
Persico reale, black bass, luccio, siluro, aspio, cavedano, lucioperca e trota. Queste sono le specie ittiche delle acque interne che si prestano come catture per la tecnica dello spinning. Una specialità, questa, che da sempre è in crescita in quanto avvicina al mondo della pesca tantissimi giovani. Il motivo di tutto ciò è da ricercarsi naturalmente nella riduzione dell’attrezzatura e, soprattutto, nello spirito di avventura che tutti hanno. Pescare a spinning vuol dire uscire dagli schemi tradizionali. Provare spot in continuazione, essere sempre in movimento. Lo spinning è al 100% stare in mezzo alla natura. Alcuni negozi hanno deciso di puntare tutto il proprio mercato su questo ambito ed uno dei più famosi nel Nord Italia per la pesca a spinning è l’Armeria Caccia e Pesca Il Gatto e La Volpe situato nel pieno centro della città di Milano, a soli dieci minuti a piedi da Piazza Duomo. Il titolare di questa attività presente da dieci anni è Mauro Marzi, molto conosciuto nell’ambito della pesca a spinning per la sua specializzazione: la pesca al luccio. Ma quella di Mauro non è la classica pesca al luccio con esche siliconiche o hard bait od ancora ondulanti e rotanti. Questa è la pesca XXL ovvero utilizzando delle esche artificiali davvero extra large come hard bait da oltre 150 grammi di peso e 30 cm di lunghezza. Esche che si possono utilizzare solo con canne sopra le quattro libbre di casting. Sembra qualcosa di incredibile, ma in realtà i lucci attaccano queste esche e di catture “Pike Over Size” Mauro ne ha fatte davvero tante.
Abbiamo fatto due chiacchiere con Mauro Marzi il quale ci ha voluto spiegare la sua filosofia di pesca a spinning ed in particolare al luccio, oltre ai motivi che lo hanno spinto ad impostare il proprio negozio su questo tipo di spinning, senza naturalmente dimenticare le altre pesche al bass, persico e trota.
“Il negozio è nato nel 2006, anche se personalmente sono nel mondo della pesca da molto più tempo. Avendo una grande passione per lo spinning ho pensato di improntare la mia attività sulla pesca un po’ più specifica, lasciando con qualche rammarico la pesca generica. Gli anni sono passati, lo spinning si è evoluto ed io con lui. Da sempre però la mia base è la pesca al luccio, una specie ittica a cui sono particolarmente affezione e la cui ricerca la considero come la vera e propria essenza della pesca. Non a caso sono solito dire a chi pesca con me o ai miei clienti che “Il luccio non è foraggio”. Quello che mi affascina di questa particolare pesca è la ricerca, una vera e propria caccia al “Pike”. Il luccio è un pesce misterioso, stupendo, il re del fiume/lago, bello ma difficile. Legato a ciò naturalmente c’è la volonta di commercializzare e costruire esche di grosse dimensioni. Da sempre sono stato un appassionato di modellismo e la manualità con le pinze è sempre stata di casa. Ecco perchè non ho avuto problemi a realizzare delle esche fatte in casa partendo dal classico rotante, passando per gli accessori fino all’hair bug. Hair Bug che è un artificiale che molti pensano sia farina del mio sacco, ma che invece non ho assolutamente inventato io. Personalmente ho solo fatto degli accorgimenti ad un’esca già esistente.
Ma perchè esche extra large? Per me è come una sorta di sfida. Sono in tanti a chiedemi perchè utilizzo esche di grossa dimensione ed io rispondo con tre semplici parole: la pesca è relax, divertimento e ricerca. Considerando che il luccio può raggiungere dimensioni importanti, se devo rischiare il cappotto tanto vale tentare l’esemplare XXL. Utilizzando le esche grosse ci sono due vantaggi non indifferenti: l’esca grossa non viene ingoiata dal pesce, quindi faccio molti meno danni con un’esca over 25 cm rispetto ad un rapalino da sei centimetri, senza nulla togliere che non siano efficaci. E poi perchè mi diverto a lanciarla, portando in movimento pesci che difficilmente vedrei pescando con esche normali. Ci sono frasi ricorrenti su riviste e libri famosi che dicono : “tutti possono avere la fortuna di catturare un grande luccio, ma pochi possono vantarsi di ripetere la stessa esperienza”. Lo stesso discorso, naturalmente un po’ diverso, si potrebbe fare con l’autocostruzione di esche particolari. Costruire da sè l’esca comporta l’utilizzo di un artificiale unico nel suo genere, non disponibile in tutti i negozi e non presente sui cataloghi di pesca. Io sono uno di quelli a cui piace poter mettere a disposizione le mie esperienze ed un negozio di pesca è il posto migliore per farlo. Il negozio di pesca è un po’ come il parrucchiere per le donne. Ora molto si è spostato sui Social Network, dove si possono tantissimi pescatori da CPU. Sento moltissime opinioni che a mio modo di vedere sono assolutamente sbagliate. Per esempio non si può credere che si debba utilizzare un artificiale da pochi centimetri per un luccio over metro. Ed in più, è assolutamente errata l’idea che i lucci stiano esclusivamente vicino ai canneti. Ciò è possibile solo se ci sono oltre quattro metri d’acqua. Perchè? Beh, non dimentichiamoci che per ogni centimetro di lunghezza un pesce ha bisogno di un litro di acqua. Quindi un pesce oltre un metro di lunghezza ha bisogno attorno a sè oltre 100 litri di acqua da muovere. Personalmente cerco di divulgare la pesca al luccio nella maniera più sana, dando grande importanza al catch & release, cercando di convincere a togliere gli ardiglioni, effettuando una corretta slamatura ed evitando di fare delle foto in verticale visto che il pesce nasce in orizzontale. La cattura deve essere una soddisfazione personale e non una gara a chi fa la foto più bella.”
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