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MONDIALE BIG GAME TROLLING: ALLA FINE GIOISCE SOLO IL MESSICO
Ad Acapulco al Mondiale di Big Game Trolling, alla fine della terza ed ultima manche sono i 2 equipaggi messicani a salire sul primo e sul secondo gradino del podio davanti alla squadra Svizzera.
Che vinca la squadra di casa non è strano: il “fattore campo” in questa disciplina conta tanto, come in altri mondiali sia in mare che in acque interne, ma questa volta, da quello che ci viene raccontato da Franco Bellini (Delegato federale al seguito della delegazione Azzurra in Messico), ci sono stati troppi episodi, penalizzanti non solo per l’Italia, che hanno lasciato molti dubbi e che hanno indirizzato l’esito finale della competizione in una sola direzione.
L’organizzazione è stata molto approssimativa, le barche molto scadenti e la comunicazione molto scarsa. Non un sito, solo una pagina facebook dedicata all’evento, raramente aggiornata. Con forti ritardi nella pubblicazione delle classifiche.
Dall’Italia abbiamo avuto molte difficoltà nel reperire informazioni; solo da sabato, a giochi fatti, i messicani hanno pubblicato foto del podio e qualche video di catture.
Ma partiamo dall’inizio, lunedì 7 novembre alla vigilia della prima manche, Mirko Eusebi (il nostro CT) ha deciso di suddividere i 2 equipaggi schierando Leonardo Simoncelli, Toni Demi, Alessandro Ceccoli e Giorgio De Carli nell’Italia A, e Gianluca Bonora, Stefano Salvadori, Franco Zuddas e Fabrizio Cafferata nell’Italia B.
Non siamo entrati subito in pesca, al termine della prima manche, zero catture per entrambe le nostre barche, partendo con 21,5 penalità ad equipaggio. Nonostante l’inizio tutt’altro che esaltante, nella seconda manche ci siamo ripresi. L’Italia A è riuscita a catturare un Vela e 2 Marlin Blue e l’Italia B un Vela e addirittura 9 Tonni.
Ma è proprio qui che è iniziata l’azione di disturbo da parte della giuria internazionale composta dal delegato della FIPS-M Sig. Harati Wahid tristemente note alle cronache di tutti i mondiali con decisioni a dir poco singolari, 2 messicani, un senegalese e un brasiliano.
La giuria internazionale ha ritenuto non validi 7 dei 9 tonni catturati ritenendo che la plancetta sia un corpo inscindibile della barca e pertanto ha applicato quanto riportato nell’articolo 1 del regolamento ritenedo 7 catture come imbarcate e quindi tolte dal punteggio totale.
La delegazione Italiana ha inoltrato ricorso che ovviamente è stato respinto. La motivazione non è stata firmata dal rappresentante della FIPS-M ma esclusivamente dal Direttore di gara.La delusione é stata tanta, perché con molto probabilitá con quelle catture saremmo andati a competere per il podio.
Nella terza ed ultima giornata, abbiamo confermato di aver capito la pesca. L’Italia A ha catturato 3 Vela. L’Italia B, 5 Vela ed un Marlin Blue ottenendo rispettivamente un sesto e primo posto di giornata.
Alla fine le nostre squadre, nonostante una prima manche da dimenticare, erano riuscite, soprattutto grazie alla nostra abilità in questa pesca d’altura, a rientrare in gara e a competere per una medaglia. Ma mai come in questo caso ci sentiamo di dire, per colpa di fattori esterni alla pesca, si sono ritrovate a tornare in Italia con un ottavo ed un quindicesimo posto che poco rispecchiano il nostro effettivo valore e la dicono lunga sul regolare svolgimento di questo mondiale che ha visto penalizzare in maniera a dir poco scandalosa la Spagna e per altri versi anche l’Angola.
Ala fine resta l’amara considerazione che questa FIPS-M deve avere un ricambio necessario, nei suoi vertici e in particolar modo nelle commissione tecnica ove le carenze tecniche dei rappresentanti creano frizioni e contestazioni in quasi tutti i mondiali.
Fonte – Sito Fipsas
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