Ma ve lo ricordate quando negli anni 70 – 80 – 90 l’alborella era la specie ittica più presente nelle acque del Nord Italia e non solo? I grandi laghi prealpini erano letteralmente tappezzati, così come i fiumi ed i canali. Non a caso la pesca all’alborella aveva reso grande l’Italia nelle manifestazioni agonistiche. I più grandi alborellisti europei arrivavano dal Bel Paese e, molti di questi, erano lombardi.
Purtroppo però, a causa di svariati fattori, qualcosa è cambiato a cavallo tra la fine degli anni 90 ed i primi anni 2000. L’alborella ha subito un calo vertignoso, al punto di scomparire dai laghi Maggiore, Como, Lugano, Iseo e Garda. Trovare l’alborella era diventata quasi un’impresa, ad eccezione di qualche raro caso come Tanaro e Bormida in Piemonte ed alcuni canali di irrigazione di Lombardia e Veneto.
L’avvento dell’Alburno
Nel corso dell’ultimo quinquennio è cambiato qualcosa. Nelle acque del Bacino del Po, l’alborella è tornata massicciamente. Non si tratta però del ceppo italiano, bensì di quello danubiano. Una alborella di taglia più grossa, in grado di raggiungere anche i 40-50 grammi. Pesci più voraci, che convivono insieme alle altre specie aliene come aspio, barbo, perca, breme e siluro.
Alburno. Questa è la denominazione più esatta per definire questa specie di alborella dell’est europeo. In poco tempo ha davvero colonizzato nuovamente tutto il percorso del Po, da Ferrara fino a Pavia. Una presenza che è diventata maggiore sopratutto in quelle zone di acqua ferma, come le lanche laterali.
Un ritorno davvero sorprendente, che nemmeno noi ci saremmo mai aspettati. Per questo motivo abbiamo pensato che fosse l’occasione giusta per mettere in atto una delle nostre Fishing Days.
Acqua Azzurra
Questa volta l’ospite di giornata è stato Paolo Grignani, del negozio Acqua Azzurra di Villanterio. Uno dei negozi principali dell’area pavese – lodigiana, molto attivo sia sul fronte della pesca nelle acque commerciali, sia sul pescatore. E quale occasione migliore di questa, per fare qualcosa dedicata principalmente al pescatore?
L’unico problema è stato che non abbiamo potuto fare una vera e propria diretta, in quanto queste zone del Po sono estremamente selvatiche. La linea è stata praticamente assente, al punto che siamo stati obbligati a realizzare un video a parte.
Pesca all’Alborella
Chi ha almeno 25 anni, almeno una volta ha praticato questa tecnica. E’ sicuramente la pesca più facile da effettuare, se non si entra nel merito del mondo agonistico. L’attrezzatura necessaria è fondamentalmente poca. Un paio di canne, ami, fili, galleggianti ed un chilo di pastura chiara, con grana molto fine.
Montatura
L’alborella è un piccolo ciprinide che, anche se adesso può raggiungere i 40-50 grammi, se non di più, non risulta molto esigente. Non stiamo parlando dei furbi cavedani o dei pighi, che richiedono montature particolari. Per prima cosa, servono galleggianti fino ad un grammo circa, ma molto dipende anche dalla distanza di pesca e dalla tipologia di acqua in cui si pesca. Nelle lanche, la grammatura citata è più che sufficiente. Piombatura chiusa verso il basso ed un terminale da 10 – 15 cm al massimo.
Un punto molto importante è legato alla montatura bassa, per effettuare una battuta dei piombi in acqua ed attirare il pesce.
Galleggianti
Ve li ricordate i Tesse? Galleggiante dalla forma allungata, da sempre utilizzato nella pesca all’alborella e che garantisce un ingresso immediato in acqua. In questo caso la scelta di Paolo è ricaduta su un Galleggiante Vit di casa Milo.
Diametri
Terminali da 0.10 – 0.11 mm sono l’ideale ed ami a gambo lungo. Per la misura naturalmente dipende dalla taglia delle catture.
Canne
Anche se non siete agonisti, è importante avere a disposizione un buon parco canne di tutte le misure. Magari le 2 metri sono eccessive, ma per il classico pescatore è importante avere a disposizione la seguente sequenza: 3 mt – 3.5 mt – 4 mt – 5 mt. Questa è la base. Se poi siete degli agonisti, è meglio essere attrezzati con tutta la serie.
Le canne possono essere morbide in punta o con un’azione più rigida. Più morbida se si cercano alborelle di piccola taglia, più dura se invece la taglia è maggiore oppure si pescano anche carassi e carpette.
Consiglio Milo
Pescando per una società Milo, Paolo non poteva che utilizzare prodotti della storica casa milanese. D’altronde con Milo si va sul sicuro. Stiamo parlando di un agonista famoso in tutta Europa per le sue abilità di alborellista. Chiunque abbia pescato con una canna fissa, ha utilizzato almeno una volta le canne prodotte da Milo.
Le serie sono quasi infinite, ma nonostante ciò il pluri campione del mondo ha deciso di realizzare una nuova serie, che poi andremo a presentare in dettaglio nei prossimi giorni. Stiamo parlando delle Redvolution Vitesse, nate apposta sia per la pesca all’alborella, molto presente nell’Est Europa, sia per la pesca ai carassi nei canali del mantovano.
Una serie di canne che sarà completata nelle prossime settimane con l’aggiunta di due misure intermedie da 2.25 e 2.75 mt. Azione semi rigida di punta, estremamente bilanciate e leggere, per una maneggevolezza assoluta.
Pastura
Come deve essere la pastura? Quasi liquida. In passato ci sono stati casi in cui si utilizzava la pastura liquida per creare la macchia in acqua ed attirare le alborelle. Bastava proprio un pizzico di pastura alla volta per tenere nella propria zona di pesca centinaia e centinaia di pesci. Anche in questo caso Paolo si è affidato a Milo, utilizzando un Must come l’Eccellenza Superficie. Uno sfarinato che ha fatto la storia della pesca italiana e della pesca all’alborella.
Il Video
Inutile però dilungarsi troppo in parole scritte. Volete capirci di più? Seguite la nostra #FishingDay con Paolo Grignani del negozio Acqua Azzurra in Po.
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Publiée par Fishingmania sur Jeudi 23 juillet 2020
Informazioni Utili
Se foste interessati ad andare ad alborelle, sappiate che è consentita la detenzione di massimo 500 grammi di pesce. Per maggiori informazioni anche sull’attrezzatura, contattateci o parlate direttamente con Paolo – CLICCA QUI