Rinomato per essere una specie tra le più difficili e sospettose da insidiare, il cavedano è un pesce autoctono molto diffuso in Europa appartenente alla famiglia dei ciprinidi. Vive nella maggior parte delle acque dolci, sia lentiche che lotiche, predilige zone con forte presenza di sassi e acque ben ossigenate.
La taglia media, del cavedano, va da 20 a 35/40 cm, ma in molti ambienti raggiunge tranquillamente anche i 50 cm di lunghezza e i 3 kg di peso. Una specie di pesce che si adatta molto bene, è onnivoro e si nutre di: insetti, piccoli pesci, invertebrati e anche vegetali.
Un pesce molto guardingo e sospettoso ma che se affrontato con le giuste esche e nella situazione giusta, diventa un pesce molto aggressivo che riesce a dare notevoli emozioni e soddisfazioni.
L’attrezzatura da utilizzare per lo spinning al cavedano
Canne
Per quanto riguarda la canna, sia che si peschi in laghi che in fiumi, andremo ad utilizzare grammature light o anche ultra light da 3 g fino a un massimo di 20 – 25 g, con lunghezze da 2,10 m fino a un massimo di 2,40 m. Come azione, dipende molto da pescatore a pescatore, ma un’azione fast può essere il giusto compromesso.
E’ possibile insidiarli a casting?
Mulinelli e fili
Ovviamente anche i mulinelli dovranno essere adeguati al tipo di pesca light che si andrà a praticare. Mulinelli 1500 fino a un massimo di 3000 saranno quelli su cui effettuare la scelta. Probabilmente la giusta misura per questo predatore è la 2500.
Per quanto riguarda la velocità di recupero, dipende anche dalle esche che andremo a utilizzare. Per la pesca a top water ma anche con piccoli jerk, è utile avere un mulinello abbastanza veloce ( 5.8:1 o anche superiori ) mentre per la pesca con piccoli crank è possibile pescare anche con mulinelli più lenti, per lasciare l’ esca il più possibile “sospesa” nello spot.
Treccia o Nylon?
Come sempre qui si apre l’eterno dibattito se sia meglio usare il monofilo in nylon oppure il trecciato. Ma, in questo caso Il trecciato presenta indubbiamente diversi vantaggi per insidiare questi pesci:
- Maggiore carico di rottura a parità di diametro
- Diametri più piccoli ci permettono di lanciare le esche a lunga distanza
- Maggiore rigidità, utile sia per imprimere a meglio i movimenti all’esca sia per la miglior precisione nelle ferrate.
Trecciati che vanno dallo 0,04 mm fino allo 0,10 mm sono ideali per questa pesca. Ovviamente si andrà poi a utilizzare uno spezzone, anche piuttosto lungo, di fluorocarbon di diametro massimo di 0,20 mm.
Che esche utilizzare?
Il mercato attualmente presenta innumerevoli quantità di esche adatte ad insidiare questi predatori, ci concentriamo a presentare quelle testate da noi che ci hanno fornito più catture e soddisfazioni.
WTD
Un esca che per molti non si addice alla pesca al cavedano ma, è quella che ci ha dato più soddisfazioni.
La pesca a galla è indubbiamente una pesca tra le più adrenaliniche, la vista del predatore che insegue l’esca non ha eguali. Vero anche che risulta una pesca tra le più belle e frustranti allo stesso tempo, perché molto spesso il predatore “liscia” l’esca all’ultimo momento lasciandoci a bocca asciutta.
Esche da 5 cm fino a massimo 7/8 cm, colori naturali o anche bianco trasparenti si sono dimostrate sempre letali. Un esca da utilizzare per lo più da tarda primavera fino a fine autunno. Nella stagione autunnale, secondo noi, da il massimo del suo potenziale.
Altra situazione molto favorevole per utilizzare il WTD è in situazione di cambio di luce e con nuvolosità intensa.
Jerk
Quando abbiamo situazioni dove i cavedani stazionano in profondità maggiori, ad esempio in presenza di forte intensità di luce o semplicemente in momenti di apatia, i jerk suspending dai 6 cm ai 9 cm si rivelano l’esca corretta da utilizzare per la nostra battuta di pesca.
Colori sempre naturali: argentei/neri, d’orati o marroncini ( da imitare il pesce foraggio del nostro spot ) sono quelli da prediligere.
Per il movimento, quello classico, decise jerkate intervallate anche da ampi stop per poi ripartire.
Micro popper
Un’altra esca da portare con se è indubbiamente il micro popper. Esche da massimo 7 cm, sono state molto utili soprattutto in condizioni di vento e cambi di pressione. Sempre di colori naturali, tendenzialmente vanno manovrati non eccedendo con forti “poppate”, ma piuttosto con strisciate lineari intervallate da piccole “poppatine”.
Spinnerbait
Un esca che si tende a usare per altri tipi di predatori, e di solito, per fare il predatore di taglia. Ma piccoli spinnerbait da 7 g al massimo, usandoli in giornate con vento e cielo coperto possono fare la differenza.
I colori possono variare dagli accesi/fluo in giornate con cielo molto scuro, per passare a colori più scuri in situazione di copertura nuvolosa più tendente al bianco.
Consiglio
Piccoli Rotanti
L’esca classica per eccellenza, da portare sempre con se. Soprattutto in acqua corrente è, indubbiamente, l’esca salva cappotto. Misure piccole 3 g massimo 6 g, con i classici colori dorati e argentati sono sempre da provare in situazioni di apatia generale.
Minnow
I Piccoli minnow sono un’altro di quegli artificiali che portiamo sempre con noi, tendenzialmente di piccole dimensioni 4 – 9 cm. Questo artificiale imita perfettamente piccoli pesci di cui si nutre il cavedano, soprattutto in momenti di molta attività che si riscontrano in primavera e in autunno.
I colori da scegliere sono sempre colori naturali simili a quelli del pesce foraggio presente nel nostro spot.
Gomme
Esche sempre molto efficienti per tutti i predatori. Il movimento molto morbido e sinuoso imita alla perfezione il pesce foraggio di cui si nutre il cavedano. Piccoli shad di colori naturali o anche bianco trasparente sono il top, soprattutto quando si devono sondare zone di profondità.
Dove insidiare il cavedano?
E’ una specie di pesce che, come detto, si adatta molto bene a tantissimi ambienti dal fiume al ruscello fino ad arrivare ai grandi laghi. In questi ultimi si possono trovare gli esemplari con dimensioni maggiori, ben oltre i 2 kg di peso.
In tutti gli ambienti predilige sicuramente le zone con la presenza di sassi o ghiaia, meglio ancora se si trovano vicino a zone d’ombra protette da alberi oppure ostacoli presenti sulla riva. Controllare sempre la presenza di alberi da frutta lungo le sponde, è un buon modo per trovare il nostro sfuggente predatore, che spesso se ne nutre quando cadono dagli alberi.
Per quanto riguarda le acque correnti, possiamo dire che si comporta quasi come una trota. Si nasconde dietro a strutture o a sassoni dove trova meno resistenza alla corrente.
Quali sono i periodi migliori?
Il cavedano tendenzialmente è attivo per tutto l’anno, ma per insidiarlo a spinning il periodo “peggiore” lo si riscontra in pieno inverno. Possiamo però dare alcune indicazioni:
- Inverno: E’ il periodo dell’anno, come detto più difficile per insidiarlo a spinning ma, quello che può dare poche catture ma di notevole taglia. Concentrarsi sulle ore più calde della giornata, con esche che possono scendere a maggiore profondità, recuperate lentamente.
- Primavera: La primavera è il periodo migliore. I cavedani si attivano dopo la lunga pausa invernale, e sono fortemente affamati. E’ il periodo dove rimane meno “smaliziato” nella scelta del cibo e ci può regalare giornate con moltissime catture.
- Estate: Con le temperature in aumento, concentreremo la nostra battuta di pesca nelle ore dei viraggi di luce quanto l’aria è più fresca. Primissima mattina e gli orari di tarda serata sono i migliori momenti per insidiare il cavedano. Tendenzialmente è il periodo della pesca a galla.
- Autunno: Quasi uguale alla primavera, il cavedano entra in frenesia per accumulare cibo per l’imminente inverno.
Conclusione
Il cavedano è sicuramente uno dei pesci più furbi e difficili da insidiare. L’approccio allo spot è una parte essenziale da tenere in considerazione quando si pesca questa specie. Sia che peschiamo dalla barca che si peschi da riva, un’approccio quanto più silenzioso e lontano possibile è la chiave di volta per avere le maggiori catture.
E’ un pesce che non ama essere disturbato molto, quindi una volta preso un’esemplare o al massimo due, tutti gli altri si mettono in allerta e quindi ci costringono a spostarci anche di molto prima di riuscire a effettuare la prossima cattura.
Consiglio
Un pensiero dell’amico Tommaso: “Per esperienza, credo di essere arrivato dopo numerose pescate a capire con quasi certezza al 100% che il cavedano vuole l’esca in funzione del meteo.”
Ringraziamenti
Si ringraziano per l’articolo gli amici e soci delle varie avventure: Tommaso Rusconi ( Che ci ha permesso di conoscere il lago D’Orta ), l’immancabile Simone Femia ( da Bassman si è trasformato in SpinningMan a 360° ), e il mitico Stefano Matarazzo ( Ci ha ospitato sulla sua super barca. L’uomo dello spinnerbait )