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PESCA AL DENTICE DALLA SCOGLIERA
Il dentice, re del fondale e della scogliera. Il pesce più ambito da ogni pescatore, Un pesce di una bellezza unica, forte, potente, aggressivo, dalle carni squisite. Non si può chiedere di più al mare nostrum. Personalmente amo insidiare dentici a rock fishing o a spinning. Due modalità molto differenti tra loro ed in questa caso andremo ad analizzare in dettaglio la prima.
A rock fishing si utilizzano canne telescopiche o ripartite da surf casting, con un range di lancio dai 150 ai 250 grammi. Canne potenti in grado di staccare dagli scogli e dalle tane questo stupendo predatore. Montate su mulinelli di ampia capienza anche se si deve lanciare vicino.
Questo per un semplice fatto di tranquillità in quanto la sorpresa di un predatore più grosso e potente quali ricciola, leccia o tonno è sempre in agguato. Naturalmente questi mulinelli di misura anche 10000 devono essere caricati con un ottimo nylon dello 0.45/ 0.50 mm. Come esca andremo ad usare o il pesce morto (sarda, filetto di cefalo e filetti di altre specie) oppure il vivo (Cefalo, occhiata, triglia, Sarago, salpa, castagnola, seppia, calamaro o tante altre specie).
Possiamo dire che il 90% dei dentici per la mia esperienza personale gradisce il vivo. Però con i vari filetti si possono insidiare altre specie marine, quale il dentice pagro, gallinelle, scorfani ed anche cernie. Ovviamente tutto ciò avviene pescando rigorosamente sul fondo.
Per quanto riguarda la montatura preferisco delle cose semplici e funzionali data la massiccia presenza di incagli. Quindi trave/girella a 3 uscite, piombo a perdere collegato da spezzone di 0.26 mm ad un uscita dalla girella e finale di 1.80 – 2.00 metri di un buon 0.45 mm o anche più. Però ho notato che i migliori risultati si ottengono con questo diametro ed uno o due ami da inserire sul pesce vivo delle misure che vanno tra n.1 ed n.3/0 a seconda di quale pesce si va ad innescare. Oppure montatura a 3 ami con cavetto termosaldato 40 lb per i filetti legati poi con filo elastico.
La mangiata del dentice, se presente sullo spot, avviene immediatamente in calata quando ancora si ha la canna in mano e si sta per poggiarla sul picchetto. Oppure si può avere la tipica mangiata secca e decisa di un predatore o anche con il filo in bando ma senza movimento alcuno della canna, segnale che la nostra preda ci sta venendo incontro. Le testate sono secche e decise, punta il fondo fino sotto ai piedi con repentine fughe negli ultimi metri.
Il dentice regala meno fughe di un orata, ma le testate sono inconfondibili e violente. Bisogna staccarlo dal fondo il prima possibile onde evitare che si vada ad incagliare quasi certamente tra gli scogli. I pesci possono essere di medie dimensioni fino ai 2.5 kg, anche perché sotto costa molte volte stazionano in branco gli esemplari giovani. Non sono rare però le grosse prede over 4/ 5 kg che si prendono a traina col vivo.
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