Pesca del gardon a Feeder

Insieme alla breme, il gardon è l’altra specie ittica che tende ad essere in costante attività anche nel periodo invernale. Un piccolo ciprinide, di cui già abbiamo avuto modo di parlare in passato durante alcune pescate tra Lombardia e Piemonte.

Tabella dei Contenuti

PARENTE DEL PIGO

Per chi non lo sapesse, il gardon è uno stretto parente del pigo e del triotto, specie queste ultime endemiche delle nostre acque. Anzi, si potrebbe dire che il gardon è il capostipite dell’intero genere. Il suo nome latino è difatti Rutilus rutilus e non ha sempre popolato le acque italiane. Arriva infatti dal Centro Europa, risultando autoctono delle acque francesi e dei bacini di Reno e Danubio. Per quanto riguarda invece i nostri autoctoni, il pigo risponde al nome di Rutilus pigus ed il triotto di Rutilus aula. Infine, un’altra specie autoctona italiana, ma purtroppo in forte calo proprio come il triotto è la rovella, che risponde al nome di Rutilus rubilio.

DOVE TROVARLO

Se ricordate i nostri vecchi articoli, parlammo in dettaglio del gardon in occasione di una pescata al Lago d’Orta. Ecco, questo pesce in grado di raggiungere e superare il chilogrammo e mezzo di peso, ha trovato un habitat ideale nei nostri grandi laghi. Lago d’Orta per l’appunto, ma soprattutto Lago Maggiore, Lago di Lugano e, in forma minore, anche nel Lago di Como. Per il resto esistono popolazioni anche nei nostri fiumi del bacino del Po, ma non siamo ai livelli dei laghi.

E’ un pesce che tende a stazionare negli strati più profondi, pertanto non è raro insidiarlo ad oltre dieci metri di profondità. Inoltre, è raro effettuare delle catture solitarie. Il gardon tende a restare in branco e nel momento in cui entra in un’area pasturata, rimane in pianta stabile garantendo una certa continuità di catture.

LE TECNICHE DI PESCA

Pesca al colpo in tutte le sue sfumature e feeder naturalmente. Qualcuno si stupirà, ma è stato catturato sia a spinning, sia cercando persici e lucci con l’alborella viva in profondità. Si tratta di un pesce vorace, che attacca tanto il bigattino, quanto il chicco di mais ed il verme, senza far caso alle dimensioni di amo e terminale.

#FISHINGDAYS

Essendo un argomento poco trattato nel corso degli ultimi mesi, abbiamo pensato di incentrare per la prima volta una delle nostre #fishingdays sulla pesca del gardon a feeder. E per farlo ci siamo affidati sia ad un amico agonista, molto esperto nell’argomento e conosciuto nel mondo della pesca. Per quanto riguarda la location invece ci siamo affidati ad una vecchia cava nell’area milanese, popolata dai gardon.

Ospite di Giornata

Angelo Cantoni. Un nome che chi pratica pesca al colpo e feeder nel Nord Italia, conosce sicuramente. Angelo è un amico di vecchia data e dopo un’esperienza più che trentennale come agente di commercio nella pesca, è diventato promoter del marchio Trabucco. E per chi non lo conoscesse, vi diciamo che in passato si è tolto diverse soddisfazioni nella pesca al colpo, pescando per anni nel Trofeo di Serie A ed Eccellenza, oltre a partecipare anche al Club Azzurro Seniores. Prima di passare al feeder in pianta stabile, si è anche tolto lo sfizio di conquistare un’importante manifestazione come l’International di Umbertide.

Una volta passato al feeder, i risultati più eclatanti sono stati il podio agli italiani individuali di pesca a feeder ed il podio nel CIS di pesca a feeder. Insomma, qualche risultato se lo è tolto.

 

Location

Location particolare ed inedita. La Riserva Il Mulino di Zibido San Giacomo. Un lago che per Angelo è di casa, essendo nel proprio comune di residenza. Si tratta di una vecchia cava che con il passare degli anni si è decisamente inselvatichita. Un posto in cui è assolutamente vietato in macchina, che bisogna lasciare al parcheggio all’ingresso e soprattutto, vietato entrare senza permesso.

Per pescare è obbligatorio il tesserino associativo, che un costo di 50 euro annuali. Una volta essere entrati in possesso del tesserino, sarà possibile effettuare qualunque tipo di pesca. Dalla pesca al colpo al feeder, fino al carpfishing e lo spinning da riva. Il lago presenta un’alta biodiversità ittica: gardon, carpa, carassio, tinca, cavedano, scardola, black bass, luccio, siluro e persico reale.

Per maggiori informazioni: https://www.facebook.com/LagoMulino

LA PESCA DEL GARDON

Ma arriviamo all’argomento di giornata: la pesca del gardon a feeder. Saremo molto sbrigativi in questo articolo, invitandovi a dare un’occhiata alla nostra diretta.

Canne

Considerando che andiamo ad insidiare catture di taglia medio – piccola, è sempre consigliabile l’utilizzo di canne con azione light. Estremamente importante è la tipologia di vettino da utilizzare, molto sensibile. Di norma, potremmo attestarci su 1 oz di potenza, ma è opportuno avere a disposizione anche azioni più light. Per quanto riguarda invece la lunghezza della canna, molto dipende dalla distanza di pesca. Entro i 35 metri di distanza, può andare benissimo una semplice 11 piedi, mentre se bisogna allungarsi a distanze maggiori, meglio passare alle 12 piedi o addirittura 13 piedi.

Mulinelli

Non è tanto la tipologia di mulinello la cosa importante, quanto la tipologia di monofilo che si imbobina. Per una pesca a distanza e specialmente in profondità, serve avere la massima sensibilità possibile. Ecco allora che Angelo consiglia sempre di utilizzare dei trecciati fini, nell’ordine degli 0.06 – 0.08 mm. In aggiunta, ovviamente, uno spezzone di fluorocarbon.

Ami

La scelta dell’amo è a discrezione del pescatore. C’è chi si trova meglio con ami a gambo lungo e chi invece con ami a gambo corto e punta arrotondata. Angelo consiglia degli ami del secondo tipo, specialmente se dovete innescare il mais. Se invece si preferisce pescare innescando i bigatti, magari calzati sull’amo.

Per quanto riguarda la dimensione, inutile andare ad utilizzare degli ami di misura più piccola del n.18. Come detto precedentemente, il gardon è un pesce vorace quando presente in quantità. Qualunque sia l’innesco, non si fa grossi problemi ad attaccarlo. Piuttosto un amo di dimensione maggiore, con un’esca grossa, ci permette di fare maggiore selezione.

Pasturatori

Pescando a distanze medio – lunghe e soprattutto con oltre dieci metri di profondità, servono pasturatori che arrivino abbastanza velocemente sul fondale. Il vero problema nel feeder è evitare che c sia una dispersione di particelle di pastura durante la discesa. Lo sapete, il feeder è pesca a fondo ed alzare i gardon di anche solo un metro sarebbe deleterio.

Pertanto pasturatori nell’ordine di 35 – 45 grammi, meglio se chiusi alle estremità ed a forma di proiettile, tipo Bullet Feeder.

Pastura

Discorso abbastanza semplice. Il gardon è un pesce molto attratto dalla macchia. Da sempre si tendono ad utilizzare delle pasture scure, sia di color nocciola, sia nere, che una volta sul fondo creino un certo alone. Se nel periodo estivo possono essere ideali pasture con aromatizzazioni forti, in inverno non è importante. E’ molto più fondamentale inserire nel pasturatore, con la pastura, delle esche sfuse. Caster, bigattini morti, mais o vermi tagliati. Questo ci permetterà non solo di attirare più pesce nella nostra area di pesca, ma anche selezionare la taglia.

AZIONE DI  PESCA

Prima cosa importantissima: la pasturazione. Il gardon è un pesce che deve essere alimentato a dovere. Non è sufficiente lanciare per iniziare subito le catture. E’ una pesca che specialmente in inverno, ha le sue tempistiche. Peggio ancora se dovessimo parlare di un grande lago naturale come quelli citati all’inizio dell’articolo.

Per iniziare è obbligatorio effettuare una serie di pasturate nella nostra area di pesca. Attenzione nella precisione. Lanciare sempre nello stesso punto è fondamentale. Se iniziate a lanciare pastura in un’area ampia, non riuscirete a radunare il pesce nella giusta maniera.

Dopo di che, bisogna attendere. Sessioni non troppo corte, magari inizialmente di circa una decina di minuti per continuare a mantenere pasturato. Nel momento in cui entra il pesce, il minutaggio diminuirà. Inizialmente sarà il momento dei gardon di piccola taglia, seguiti successivamente da taglie maggiori o magari anche qualche sorpresa come carpe e carassi. Il gardon è un pesce che si sposta in branchi di dimensioni tutte uguali.

Piccoli Trucchi

Veri e propri trucchi non ne esistono, ma potremmo definirli piccoli consigli. Prima di tutto, una volta caduto il pasturatore in acqua, tenete la canna in mano. Le mangiate potrebbero avvenire anche in calata.

In secondo luogo, dovete sempre tenere la mano sulla canna. Quest’ultima appoggiata al primo anello sul feeder arm e la base sulla gamba. L’attenzione deve sempre essere molto alta.

Infine, non disdegnate di dare qualche invito sul filo. Il gardon ama il movimento, specialmente se diffidente nella mangiata.

Video

Bene, vi abbiamo detto tutto, ma se preferite date un’occhiata alla nostra diretta qua sotto.

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