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FIUME SACCO A FALVATERRA – ALLA SCOPERTA CON IL FEEDER
Mancano ormai pochi giorni all’inizio della stagione nazionale feeder in fiume al Sud Italia. Si parte il 4 giugno con le qualifiche della zona sud all’Italiano individuale di pesca a feeder. Campo prescelto il Fiume Sacco a Falvaterra. In vista di questa gara alcuni dei nostri collaboratori del Sud Italia hanno effettuato la trasferta per visionare il campo.
Assieme a me (Antonio), è venuto anche Giancarlo Asquitti, agonista dell’Oltrarno Colmic. Assieme a Giancarlo abbiamo cercato di capire al meglio un campo gara che si preannuncia abbastanza impegnativo. La difficoltà maggiore di questa tipologia di “spot” è riuscire effettuare lanci estremamente precisi sulla sponda opposta. Il Fiume Sacco non è un corso d’acqua di grosse dimensioni, ma in alcuni tratti supera i 50 metri di larghezza. A rendere ulteriormente complicate le cose, anche la presenza di ostacoli in acqua e fuori.
Anche le specie che popolano il Fiume Sacco a Falvaterra sono un problema, da un certo punto di vista. Si contraddistinguono infatti per la loro furbizia e combattività. Savette, cavedani e carpe. Queste sono le specie predominanti in questa zona del Lazio. In particolare le carpe risultano essere molto selvatiche, mettendo a dura prova sia il pescatore che l’attrezzatura.
E’ necessario trovare il giusto mix di caratteristiche nell’attrezzatura da utilizzare. Per quanto riguarda le canne è necessario che siano precise e molto potenti. La risposta ideale la troviamo nelle nuove Colmic Next Adventure S3 con casting 60 grammi e 13 piedi di lunghezza. Questi prodotti allo stesso tempo garantiscono potenza per combattere le carpe e progressività sufficiente per il recupero di scardole e savette.
Importante è anche l’uso delle esche e delle pasture, che dovranno essere all’altezza della situazione, in quanto la pressione piscatoria della zona è abbastanza alta. Nel nostro caso ci siamo fatti aiutare nella scelta da Giancarlo che ha messo in acqua la nuova Colmic “Master Series Feeder All round”. Una vera e propria novità per l’annata 2017 dell’azienda toscana. Una pastura dolce, a base di sfarinati pesanti, adatti a rimanere nella zona delle nostre esche. Una pastura che rende molto bene in queste situazione di pesce selvatico, ma comunque estremamente diffidente.
Bisogna avere anche l’accortezza di dosare bene le quantità di bigattini per non ritrovarsi ad avere pesci gatto che ci condizionerebbero seriamente la pescata. Lombrico e mais potrebbero essere determinanti per una buona riuscita della gara che sicuramente metterà alla prova tutti i concorrenti.
Spendendo due parole sulle nostra prova, possiamo dire che sia andata bene. Sono state diverse le catture portate a guadino tra carpe e savette. Le prime in particolare si sono mosse, anche grazie alle temperature atmosferiche alte. Tutti pesci di taglia compresa tra il chilogrammo ed i due chilogrammi di peso. Anche per quanto riguarda le savette e le scardole ne sono arrivate diverse a guadino, in taglie molto interessanti.
Il Fiume Sacco a Falvaterra sembra essere in buone condizioni. La speranza è che la pescosità rimanga alta anche per la gara di domenica, che vedrà diversi agonisti a partecipare.
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