Se vi chiedessero di andare a pescare a seicento metri di altitudine, cosa vi aspettereste? La risposta più logica sarebbe la seguente: trote, temoli o salmerini. In questo caso invece, la risposta sarà una pescata ad alborelle, carassi, scardole, carpe, gardon e triotti. Dove siamo? Nel cuore dell’Appennino Centrale, in Abruzzo. Più precisamente l’itinerario che vi presentiamo si trova nella Piana del Fucino, ad Avezzano.
La Storia del Fucino
Fino al 1800 al posto della grande piana del Fucino, si trovava un enorme lago. Se oggi esistesse ancora, risulterebbe essere il terzo per estensione dopo il Lago di Garda ed il Lago Maggiore. Venne deciso però di prosciugarlo completamente, per creare un’immensa piana da coltivare. Furono quindi creati dei canali di irrigazione che al giorno d’oggi si intersecano tra di loro e che attraversano tutta l’altopiano circondati dagli appennini abruzzesi.
Il Canale 8000
Il principale canale di irrigazione della zona è sicuramente il Canale 8000. Un nome particolare, dettato dalla lunghezza complessiva di questo corso d’acqua artificiale: ottomila metri. Un percorso alla luce del sole, che all’altezza dell’Incile in prossimità di Avezzano va sottoterra, per poi sfociare praticamente nel Fiume Liri. Una ventina di metri di larghezza e le sponde completamente naturali. In particolare la sponda di destra, che presenta un’importante presenza di vegetazione, principalmente canne palustri. Ambiente perfetto per il rifugio e la riproduzione del pesce. Sotto molti punti di vista ricorda i canali del Nord Italia e dell’area del Pontino come Cavo Lama, Agro Reggiano, Canale Brian, Canale Portatore. La profondità è mediamente attorno ai due metri / due metri e mezzo e la corrente dipende naturalmente dalla richiesta da parte dell’agricoltura. Ci possono essere situazioni di corrente medio – veloci e situazioni di corrente lenta. Ad ogni modo, non risulta mai fermo.
Ritorno a Campo Gara
Per i più giovani il Canale 8000 è una vera e propria novità . Potrebbe sembrare un nuovo campo gara, ma così non è. Anni addietro era già teatro di diverse manifestazioni per la Regione Abruzzo e piccoli eventi di zona. Successivamente è stato abbandonato e solo grazie all’impegno di alcune realtà locali di pescatori, come la ASD Acque Fucensi e la ASD Crisalide Avezzano Milo, è tornato alla ribalta. I ragazzi del principale centro abitato del Fucino hanno lavorato con enorme impegno, aiutati anche dalle istituzioni locali. Un impegno non solo dal punto di vista della risistemazione delle sponde, ma anche di controllo per evitare atti di bracconaggio. D’altronde, parliamo di un’area in cui la pesca al colpo (ed anche sportiva in generale) stava praticamente scomparendo.
Nuova Strada
Ora l’impegno è massimo per cercare di portare nel corso dei prossimi anni importanti manifestazioni nazionali. Quest’anno si riparte con il Trofeo Serie A6 e l’Eccellenza Abruzzo / Molise / Campania, ma i progetti sono molto più in grande. E proprio in vista di questi impegni, sono state pulite e sistemate dove possibili le sponde per pescare. Attualmente è impossibile lasciare la macchina sulla sponda, ma si sta lavorando per realizzare una strada che scorra sull’argine a pochissimi metri dall’acqua.
Popolazione Ittica
Una delle fortune del Canale 8000 è l’altissima presenza di specie autoctone. E’ presente esclusivamente una specie alloctona, il gardon. Per il resto l’alborella è predominante con taglia media attorno ai 5-6 grammi; a seguire i carassi, con esemplari da 50 a 200 grammi. Ed ancora non mancano triotti e scardole, senza dimenticare le carpe, presenti anche in grossa dimensione. Vengono difatti organizzate anche delle manifestazione di carpfishing in quanto non sono rare carpe da oltre dieci chilogrammi, tutte selvatiche e dai colori sgargianti.
Ospiti d’Eccezione
Se avete seguito la nostra diretta, avrete riconosciuto i nostri ospiti per questa trasferta nella terra degli arrosticini. Due agenti di casa Milo per il Centro Italia ed impegnati nella prima prova del Trofeo di Serie A6 di pesca al colpo.
Il primo è Walter Zeolla, agente di commercio per l’azienda Milo per l’Abruzzo ed agonista del PC Teramo Milo; il secondo è Carlo Maria Imperiali, anch’egli agente Milo per il Lazio ed espertissimo agonista a livello nazionale con partecipazione al Club Azzurro Seniores di pesca al colpo, oltre che ad aver conquistato la classifica di rendimento del Centro Italia anni addietro. Carlo pesca per la società Il Triotto Nuova Tiburtina Milo, società campione regionale Lazio in carica e che per il 2022 ha deciso di tornare nella categoria superio0re.
Pescate Varie
Il bello del Canale 8000 è che si presta per diverse impostazioni di pesca. Non ce n’è una predominante, in quanto tutte possono regalare ottimi risultati in termini di catture e, in caso di manifestazioni, risultati. Parliamo della roubaisienne e della canna fissa, anche se non è da escludere l’inglesino con galleggianti leggeri.
Pesca in Canna Fissa
Con una larghezza così ridotta ed una quantità tale di minutaglia, la canna fissa non può che essere la prima tecnica da considerare per affrontare il Canale 8000. È opportuno avere a disposizione il vecchio fodero delle canne fisse, perché oltre alle classiche misure corte da alborella non è da escludere anche le quasi dimenticate otto e nove metri, in grado di raggiungere agevolmente la sponda opposta. L’unica attenzione da avere riguarda la possibile presenza di rami sopra la propria postazione, che potrebbero creare delle problematiche nelle azioni di lancio; un’altra problematica può essere dettata dal vento, come nel caso della nostra pescata.
Ma catalizziamo per un momento l’attenzione alla pesca a corta distanza, quella che Carlo ha impostato sia per la canna fissa, che per la roubaisienne. L’alborella copre un’importanza fondamentale in questo posto; chi è in grado di maneggiare con destrezza le misure da 2.50 fino a 4.00 metri si trova nel proprio habitat naturale. Considerata l’alta presenza di minutaglia in superficie ed esemplari leggermente più grossi sul fondo, con piccoli jolly come triotti, gardon e carassietti, il consiglio di Carlo è quello di montare delle lenze abbastanza pesanti, di grammatura non inferiore al grammo. In questo modo, grazie ad una piccola torpille o un bulk basso, sarà possibile bucare il “muro” di alborelle da 2-3 grammi e scendere più velocemente sul fondo.
Pesca di Battuta
Di cosa si tratta? Semplicemente non bisogna calare gentilmente la lenza in acqua, ma letteralmente picchiare la piombatura sulla superficie dell’acqua. In questo modo si tende ad effettuare una sorta di richiamo per il pesce. È la vecchia scuola dell’alborella, quella che ha fatto grandi molti agonisti del passato.
Caro e Vecchio Tesse…
Avrà la sua età, ma il caro e vecchio Tesse è sempre di moda. Il galleggiante francese per eccellenza per la pesca in canna fissa. Lo abbiamo utilizzato tutti, chi può, chi meno. Noi lombardi, anche se giovani, abbiamo ancora delle scatole piene per le pescate in lago o nei fiumi all’alborella, ai triotti, ai gardon ed alle scardole. In una situazione come questa, il galleggiante allungato ed affusolato è sempre una garanzia. Specialmente se poi si effettua la pescata in “battuta”. La scelta intramontabile!
Pastura Liquida..ma non troppo
Se pescate l’alborella, dovete usare uno sfarinato a grana fine, di colore nocciola o anche più chiaro. In questo caso non si poteva non utilizzare l’Eccellenza Superficie di Milo. Chi amava la pesca dell’alborella, di certo l’ha utilizzata qualche volta.
La bagnatura è molto importante; non abbiate paura di abbondare l’acqua. A volte, più è liquida meglio è. Considerata la presenza di pesci più grossi sul fondo, in questo caso è stato opportuno fare in modo che rimanesse leggermente meno liquida per creare un alone in superficie, lasciando che il nocciolo centrale raggiungesse il fondale.
Roubaisienne Corta
Quando la pescata in canna fissa ci evidenzia la presenza di più carassi o gardon di taglia attorno ai cento grammi, è opportuno cambiare l’assetto di pesca. La canna fissa nella corte lunghezze potrebbe non garantire la giusta affidabilità nelle fasi di recupero del pesce; quindi, la soluzione consigliata è di avere pronta una lenza per pescare a cinque – sei pezzi di roubaisienne. Passiamo in questo caso ad un classico galleggiante a pallina leggermente allungata, sempre di grammatura non inferiore al grammo. Al posto della semplice olivetta tipica della pesca in canna fissa, la geometria della lenza vedrà la presenza esclusivamente di piombini, andando a posizionare un bulk non oltre i 30 – 40 cm dal terminale, con un paio di pallini in mezzo. Questa soluzione ci garantirà una messa in pesca più veloce di tutta la lenza.
Per cercare di tagliare fuori l’alborella è opportuno cambiare l’alimentazione. Dalla pastura chiara e fine si passa ad una granulometria media, caricata con granaglie come canapa, mais oltre a pinkerini morti e caster per creare un fondo di richiamo. Sarà più facile gestire meglio catture attorno ai cento grammi, senza perdere ritmo ed essere pronti in caso di sorprese come carpe di taglia media o anche grossa.
Roubaisienne Lunga
Sicuramente l’impostazione a corta distanza è la scelta più optata, ma non bisogna escludere anche la distanza lunga. Quella che Walter Zeolla ha voluto provare in questa occasione. Ad undici e tredici metri di lunghezza è indubbio che la pescata risulti molto più lenta, ma potrebbe garantire dei pesci di taglia maggiore. Non è una pesca che potrebbe sempre risultare vincente, ma se fatta nella giusta maniera garantisce un piazzamento nelle prime cinque posizioni di settore che in una gara a squadre sono un ottimo risultato. Inoltre, è più facile insidiare e gestire eventuali carpe di taglia. Trattandosi di un canale di irrigazione, a seconda del periodo potrebbe presentare delle variazioni di velocità della corrente. Normalmente la domenica il flusso inferiore proprio per cercare di agevolare lo svolgimento di manifestazioni agonistiche, ma è estremamente importante essere pronti ad ogni evenienza. A volte i carassi non vogliono mangiare da fermi ed è preferibile effettuare la passata, motivo per cui sono consigliati classici galleggianti da 1.00 a 2.00 grammi con lenza abbastanza aperta. Si sconsigliano comunque grammature più leggere per evitare che l’alborella dia più fastidio del normale.
Vela? Meglio Averla
Se invece il pesce vuole mangiare da fermo, meglio spostarsi su un galleggiante a vela da circa 3.00 grammi, andando ad appoggiare tutto il terminale e tenendo bassa la piombatura. L’intervallo di tempo tra una mangiata e l’altra potrà essere abbastanza lungo, ma garantirebbe delle catture oltre i centocinquanta grammi di peso, oltre alle già citate carpe. A proposito di quest’ultime, fate attenzione perché quelle del Canale 8000 sono davvero molto selvatiche ed aggressive.
Feeder
Anche il feeder ricopre un ruolo importante al Canale 8000. L’assetto deve essere quello light con le specie sopracitate. Le carpe sono presenti, si, ma in una gara non è scontato che possano arrivare alla propria esca. Meglio basarsi su una pescata di velocità alla minutaglia, alborella compresa, sperando magari in qualche piccolo jolly. Se invece pescate per conto proprio, beh, un tentativo con il method feeder, innescando delle dumbells o mini boilies è d’obbligo. Con il bigattino sarete letteralmente tartassati dalla minutaglia. Con il verme potrete vedere qualche pesciotto in più. Con il mais invece sarà possibile prendere carassi, gardon e magari trovare una carpotta, ma la pescata risulterà molto lenta.
Ma per il feeder al Canale 8000 ne parleremo in un altro articolo più dettagliato!
Informazioni Utili
Per pescare al Canale 8000 è sufficiente essere in possesso di licenza di pesca e tessera Fipsas. Non esistono particolari limitazioni nei quantitativi delle esche, ma oltre un chilo di bigattini e 6 litri di pastura non è necessario andare.
1 commento
Ottima lettura ,sapevo d Campotosto ma non di questo canale ,abito a Pineto questa estate magari farò un giro turistico x vederlo . magari il 30 agosto o 1 settembre SAluti