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SLOW PITCH CON PESCATURISMO ALALUNGA
Slow Pitch. Che termine strano. Ma da dove arriva? Effettivamente si tratta di una “nuova” tecnica di pesca che si pratica in mare. Nuova, si fa per dire. Come molte tipologie di pesca, anche questa non è di recente nascita.
Come l’Area Trout nello spinning, lo Slow Pitch è una modalità di pesca proveniente dal Giappone. Che strano, non lo avrebbe detto nessuno.
Chi ha la possibilità di pescare in mare frequentemente e riesce ad effettuare delle pescate in barca, conosce molto bene lo Slow Pitch. Per tutti gli altri, noi compresi, è una tecnica assolutamente nuova.
Il nome di per sè può già dare un’idea. Slow in inglese vuol dire lento, Pitch ha tanti significati, tra cui “cadere” o “cascare”. Letteralmente potremmo tradurlo con “Caduta Lenta”.
Lo Slow Pitch è una variante del Vertical Jigging. Questa è la tecnica che si effettua esclusivamente dalla barca con artificiali normalmente allungati con grammature che superano i 250 grammi. Si effettua normalmente per la pesca di profondità e richiede uno sforzo fisico non indifferente. Una volta raggiunto il fondale, l’esca deve essere jerkata costantemente verso l’alto molto velocemente. Un movimento più semplice a farsi, che a dirsi.
Lo Slow Pitch è una variante che prevede delle oscillazioni regolari molto lente. Poi naturalmente ognuno interpreta lo Slow Pitch come meglio crede a seconda delle situazioni. Anche in questo caso è davvero più utile provare direttamente.
Nei nostri mari ha preso piede nel corso dell’ultimo anno, con l’arrivo dall’Oriente di artificiali adatti per questa pesca. Sull’onda di questo successo, anche alcune piccole aziende artigianali hanno iniziato a realizzare dei validissimi artificiali.
Questo jigging leggero aumenta inoltre la varietà di specie catturabili. Dal dentice, all’orata, passando per lo scorfano, il pesce san pietro, lo sgombro, la cernia e tante altre specie ancora. Personalmente mai avevamo avuto modo di provarla. Questo anche perché mai ci era capitata l’occasione di effettuare un’uscita in barca in mare.
Questo vuoto siamo riusciti a colmarlo grazie ai ragazzi dell’imbarcazione da pescaturismo Alalunga di Savona. Se per lo spinning sulle mangianze bisogna guardare costantemente la superficie del mare per scorgere movimenti, per lo Slow Pitch l’unica soluzione è guardare l’ecoscandaglio. Le aree da considerare sono quelle che presentano delle irregolarità sul fondo come scogli, rocce o elementi di natura artificiale. Tutte condizioni che garantiscono al pesce delle zone di riparo e di nutrimento. Inoltre non sono da escludere anche gli scalini del fondale. La profondità di pesca può variare dai soli 15 metri fino ad un’ottantina di metri di profondità. Delle profondità che nel Mar Ligure si possono trovare a poche centinaia di metri dalla costa.
Giunti sull’area desiderata Mauro ha tirato fuori le canne da Slow. Una canna da un metro e mezzo, molto morbida, quasi da rock fishing. Possibile che servano delle canne dal fusto così sottile e così paraboliche? Non c’è il rischio di romperle?
Per un neofita delle domande lecite. In realtà la canna da Slow Pitch deve essere molto parabolica per garantire la massima sensibilità sulla mangiata. La mangiata è netta, decisa. Normalmente avviene nel momento in cui si tira su l’esca dal fondo. Ma non è raro ricevere delle botte anche in calata.
Primo spot. Niente da fare. Ma è il secondo spot a regalare un paio di interessanti catture che mai ci saremmo aspettati. Un nasello ed una gallinella di mare. Non sono pesci di grossa taglia, ma si tratta pur sempre di due specie pregiate impossibili da catturare dalla riva.
La gallinella in particolare è un pesce a dir poco meraviglioso. Presenta dei colori sgargianti, unici. Giunta in prossimità della barca si nota distintamente l’azzurro delle pinne dorsali che contrasta con il rosso del resto del corpo.
La giornata purtroppo non è delle migliori nemmeno pescando a Slow Pitch. Le mangiate sono molto poche ed oltre a qualche altro nasello, tiriamo in barca anche qualche sgombro del Ligure denominato “Cavalla”.
Pochi pesci anche questo giro per un mare avaro, ma abbiamo scoperto una nuova tecnica che ci sarà sicuramente utile nei prossimi mesi.
I consigli dei ragazzi di Alalunga sono di utilizzare degli artificiali tipo Kabura oppure quelli importati dall’azienda Edmond Pesca. Artificiali che ad imitazione di seppia, calamaro o pesce azzurro di forma allungata che sembrano essere apprezzati dai pesci del Mar Ligure.
Se volete effettuare un’uscita di pesca a Slow Pitch contattate i ragazzi di Alalunga Savona. Maggiori informazioni e prezzi contattando direttamente Alalunga Savona.
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