Pesca sul Tirino – Apertura 2019

APERTURA DELLA TROTA 2019 – PESCA SUL TIRINO

L’apertura della pesca alla trota è un appuntamento irrinunciabile. Passano gli anni, le location, ma non voglio mancare! Dopo un countdown lungo mesi, finalmente siamo arrivati a Domenica 3 Marzo, il giorno tanto atteso per la Regione Abruzzo. Il 2019, come nell’ultimo decennio, mi rivede sull’autostrada Roma/Pescara, direzione Bussi sul Tirino (PE). Obiettivo, una due giorni di pesca sul Tirino

Il Sabato

Partiamo, da Roma, sabato mattina. Con me ci sono Roberto e Davide. Per Roberto, ormai, è diventato un appuntamento fisso, per Davide è la prima apertura sul Tirino. Ce la vogliamo godere tutta, sin dal giorno prima. Passiamo tra gli Appennini innevati e paesaggi invernali bellissimi. L’Abruzzo lo porto nel cuore!

Arriviamo in tarda mattinata e subito andiamo sulle rive del Tirino. Il fiume è leggermente velato, il caldo anomalo ha fatto sciogliere molta neve. Questo fiume è conosciuto, oltre per le sue trote enormi, per la sua acqua limpida, una leggera velatura non crea problemi al suo splendore. Scattiamo foto e selfie, sembriamo tre bambini al parco giochi. Camminiamo sulle sponde del tratto dove pescheremo, la zona in concessione all’A.I.L.P.S.. Si vedono moltissime trote, alcune enormi. Iniziamo a fantasticare su catture e combattimenti. Abbiamo portato, oltre alle immancabili canne da spinning: minnow, rotanti, ondulanti e qualche gomma. Dopo più di 15 anni ho portato anche una canna con il galleggiante nel caso dovesse venire voglia di provare una passatina.

Tra una trota intravista ed una gallinella d’acqua, due ore trascorrono velocemente. E’ ora di andare a prendere le chiavi della nostra stanza. Ritirate le chiavi ci rechiamo in ostello, dista pochissimi metri dal tratto del Tirino cittadino. Scarichiamo la macchina, sistemiamo le canne e i vestiti. Roberto si stende sul letto, la stanchezza si fa sentire. Ho voglia di vivere questo fiume, convinco Davide ad una passeggiata. Non aveva mai visto il Tirino, leggo nei suoi occhi molta emozione. Mentre camminiamo in questo paradiso naturale inizia a calare il sole, il freddo si fa sentire. Andiamo a salutare gli amici dell’A.I.L.P.S. nella loro sede. Portiamo qualche caffè, per loro si prospetta una lunga nottata. Qui l’apertura è un vero evento. Dormiranno poco e metteranno a punto gli ultimi dettagli tra amici e pescatori.

L’impegno della AILPS sul Tirino

Quest’anno, come ogni anno, il lavoro del Presidente Nicola e del suo Staff si vede: il fiume è ricco di trote, i cartelli sono stati rinnovati e hanno reso agibili le sponde. Pochi giorni prima il forte vento ha buttato giù molti alberi, sono riusciti a rendere agibili le sponde.

L’accoglienza culinaria abruzzese

Lo stomaco inizia a brontolare, salutiamo tutti. Come prassi, da anni, andiamo da Lino, proprietario ed amico del ristorante “La Braceria”. L’accoglienza è di quelle con i fiocchi, ci sentiamo a casa. A tavola facciamo una bella chiacchierata con Lino e dopo poco arrivano gli antipasti. Tra un salumi, formaggi e la polenta con i funghi, ci scappa anche un bicchiere di buon vino abruzzese. Arriva il piatto forte della casa: la carne alla brace… non voglio dire altro!

Per noi l’apertura è soprattutto questo, stare bene insieme! Divoriamo tutto e per concludere un bicchiere di genziana. Salutiamo Lino, lo ringraziamo per l’accoglienza tipica di queste zone. Ora possiamo tornare in camera. Andiamo a dormire? No… il destino ha voluto che ci fosse il derby di Roma, non possiamo non vederlo! Il risultato mi rende felice ma delude Roberto e Davide. Finita la partita si va a nanna, finalmente. Ci attende una gran giornata di pesca sul Tirino

La Domenica

Sveglia alle 4:00! In pochi minuti siamo pronti. Appena 3 / 4 minuti di auto e siamo arrivati. Ci copriamo bene dal freddo e raggiungiamo le rive. La luce della luna rispecchia nel fiume. Manca ancora un po’ prima del primo lancio. Tra un discorso ed un altro i minuti passano velocemente. Ci sono ragazzi di tutte le zone dell’Abruzzo, ma anche dal Lazio, Umbria e Marche. Rispetto alle altre volte, noto una maggior presenza di pescatori. Credo che non ci possa essere ricompensa più bella per gli amici dell’A.I.L.P.S., il lavoro ripaga sempre. Si vedono diversi bambini, i pescatori del futuro.

Inizia a fare giorno, le prime luci… tutti insieme iniziamo!

Inizio pescata

Come primo spot scegliamo il tratto a valle del ponte Tirino II°.
La caratteristica di questo tratto è che ha una sponda pescabile e una sponda lasciata alla natura. La sponda non accessibile garantisce nascondigli e tane ai pesci. Ha tratti lenti ma anche tratti con corrente importante, ha diversi erbai e una bella ghiaia sul fondale.

Tutti e tre iniziamo a spinning. Ci guardiamo intorno e notiamo che fin da subito qualche trota inizia a rispondere, specialmente al tocco. Noto, con piacere, che molti pescatori praticano il no-kill. Anche qui sono in aumento le persone che liberano il pesce dopo averlo catturato. Le acque molto fredde non favoriscono lo spinning, ma non molliamo!

Davide, con un classico cucchiaino argentato puntinato di rosso (amo singolo con ardiglione schiacciato), prende una bella Fario, intorno i 30cm. Pochi secondi ed è nuovamente libera in acqua. Anche Roberto, dopo pochi minuti, con un cucchiaino d’orato puntinato di rosso (amo singolo con ardiglione schiacciato), cattura una bella trota, sui 30cm. Anche lei torna libera a nuotare nel fiume.

Tentativo in bolognese

Poso lo spinning, apro la mia 7mt bolognese. Un’altra alternativa di pesca sul Tirino molto interessante. Ho fatto una lenza davvero semplice: galleggiante da 6gr, spallinata lunga 40cm con pallini dello 0, finale lungo un metro con del filo dello ø.14, amo del 14. Dopo 20 anni mi sento un principiante a manovrare questa 7mt tra alberi e rovi. Non essendo teleregolabile è un po’ impegnativo gestirla. Trovo un pezzetto di sponda comoda, innesco il verme e inizio a fare le prime passate. Guardo il galleggiante, rosso, scorrere nel fiume e continuo a perdermi in ricordi lontani.

Torno adolescente, alle aperture con mio padre e i suoi amici, ero un piccolo pescatore alle prime armi. In quel periodo il galleggiante per la passata, le “corone” e i “pallettoni” mi tenevano compagnia. Ora le pesco a spinning, ma la passione non l’ho mai persa. Ancora oggi a quasi quarant’anni l’ansia “da apertura” non mi fa dormire. Non mi interessa se i pesci mangeranno o non mangeranno, sono felice di vivere l’ennesima apertura e questo basta!

Tra una passata e l’altra mi guardo intorno, noto sempre più dettagli di questo paradiso. Il Tirino, non mi stancherò mai di ripeterlo, ha dei paesaggi unici. Mentre la mia irrefrenabile spensieratezza domina i miei stati d’animo il galleggiante si ferma… e lentamente si immerge fino a scomparire totalmente nell’acqua… con l’adrenalina a 2000, ferro!

Una trota non ha resistito al mio innesco. Non è un pesce grande, sui 25cm. La slamo con cura e, dopo poco, la libero per farla tornare a nuotare nella corrente. L’emozione è forte.

Mi fermo qualche secondo. Intravedo in lontananza, Roberto alle prese con un bel pesce. Prendo il guadino e con passo veloce lo raggiungo. Lo stesso cucchiaino fa cadere nel tranello questa bella trota. Il combattimento dura qualche minuto, il pesce non cede e cerca di nascondersi tra i rami della sponda opposta. Roberto capisce la situazione e la forza, pochi secondi e appena è a portata di guadino la salpo.

Tentativo Minnow Floating

Una trota di 8 etti, bella cattura, Rob è felicissimo! Poso la 7mt e riprendo lo spinning. Indeciso tra un minnow e un cucchiaino decido di utilizzare un minnow “Ablet” di Milo, un 8 grammi di 8 cm, color fario modello floating. Su questo fiume è la prima volta che lo uso, nei laghetti e sull’Aniene è stato devastante. Inizio a lanciare e recuperare. A metà mattinata è diventata dura fare delle catture. La pressione di pesca dell’apertura, i rumori, i continui lanci hanno insospettito i pesci che si sono nascosti sotto la sponda opposta ricca di vegetazione.

Ad ogni lancio rischio l’incaglio tra i rami. Solo prendendomi questi rischi ho possibilità di fare uscire qualche trota dai nascondigli. Lancio sotto la vegetazione opposta, porto l’artificiale a centro fiume e dalla ghiaia del fondale vedo una sagoma alzarsi. Neanche il tempo di realizzare cosa stia accadendo e una grande trota ha attaccato il mio minnow! Era ferma sul fondale, invisibile.

Ferro con determinazione e la canna si curva. E’ un pesce di dimensioni importanti. Si mette a centro fiume dove la corrente è più forte, cerco di contenere la sua forza ma è dura! Punta dritto verso i rami della sponda opposta, ma riesco a tenerla lontana dagli incagli. Inizio a chiamare Roberto, ma non mi sente. Non è lontanissimo ma è concentrato nella pesca.

Un mio urlo “Roberto!” rompe il silenzio, si girano in molti, forse ho esagerato. Di corsa arriva con il guadino. Anche lui si accorge della taglia, nel frattempo arriva anche Davide. Non demorde, sembro più stanco io che lei. I minuti passano, l’adrenalina è alta, ma anche la paura di slamarla è alta! Arriva sotto sponda e Rob la guadina! Trota Fario di 52Cm per 1,780kg.

La scelta Ablet ha dato i suoi frutti. Ho i brividi e la pelle d’oca! Mi prendo 5 minuti di pausa. Le trote sono tante e si vedono, ma sono infastidite. Catturiamo diverse trote, con i cucchiaini, pesci non enormi sui 25cm. Il tempo passa irrefrenabile, è già ora di pranzo. Ci dirigiamo nell’area pic-nic e mangiamo due panini.

Area Paludi

Vicino a noi le braciolate di arrosticini non mancano. Queste cose sono “L’apertura”! Un po’ stanchi ci dirigiamo nel tratto chiamato “le paludi”. Tratto davvero impegnativo, il nome rende l’idea. Cosciali tirati su al massimo e iniziamo a camminare per raggiungere la sponda. Qui il terreno paludoso è pericoloso, da soli è davvero sconsigliato andarci. Con prudenza arriviamo sul fiume. In questo tratto non mancano le grosse trote.

Guardando con attenzione se ne vedono diverse stimate sopra i 2kg. Su questo tratto, con Roberto, ci siamo tolti diverse soddisfazioni, pesci che abbiamo tatuati nella memoria. Mi gusto Davide che è davvero sorpreso di vedere tante trote di queste dimensioni. Iniziamo a lanciare, anche qui capiamo subito che il pesce è disturbato dalla massiccia presenza di pescatori. Mettiamo in acqua tutti gli artificiali possibili per attirare quelle grandi, ma nulla. Davide, con un rotante scuro, riesce a stanarne una davvero grande, la trota segue l’artificiale per qualche metro ma poi torna in corrente. Non molla, riprova e riprova ma nulla.

Tratto Sorgenti

Decidiamo di spostarci, cambiamo zona. Salutiamo le “Paludi” e ci dirigiamo alle “Sorgenti”. Questo tratto viene chiamato così perché entrano nel Tirino molte sorgenti di acqua. Piccoli canali che diventano affluenti del fiume, l’acqua essendo sorgiva è di qualità pura, un vero spettacolo della natura. Qui il fiume ha un fondale importante ed una corrente moderata.

Mentre Rob e Dav iniziano a lanciare, apro la 7mt. Questo tratto lo vedo bene per fare qualche passata. Mi siedo per terra come un vecchietto, innesco il verme, ed inizio. Pochi minuti e Rob cattura una trota sui 25cm, slamata e rimessa in acqua. Davide mette un ondulante e poco dopo pareggia i conti con una trota simile, liberata anche lei. Loro camminano sulla sponda ed io resto seduto. Credo di essere “sazio di apertura”. Mi godo il paesaggio, mi rilasso. Il tempo vola, i miei amici si divertono e si godono questo fiume. Prima di andare via chiudo la 7mt e faccio gli ultimi 10 minuti a spinning.

Guardo i cucchiaini, ne ho un infinità e continuo a comprarli, noi pescatori siamo così. Mentre li guardo decido di mettere un minnow. Punto su un piccolo Ablet, 2gr per 4cm, sempre floating. Inizio a pescare. Sono gli ultimi lanci della giornata, mi gioco tutto per chiudere la giornata in bellezza. Lancio l’artificiale a pochi metri, rimane a galla, lascio l’archetto del mulinello aperto, la corrente lo porta lentamente a valle. Arrivato ad una trentina di metri chiudo l’archetto. L’artificiale piano piano scende e perdo il contatto visivo. Il recupero è lento, cerco di portarlo sottosponda tra le radici degli alberi. Pochi secondi e sento un attacco forte sul minnow.

Capisco che non è un pesce di taglia ma l’adrenalina è alta. La intravedo e in poco tempo la salpo. Una bellissima fario sui 20cm, piccola ma emozionante. Ora posso chiudere tutto! Con calma, mi siedo sulla sponda e aspetto i ragazzi. In lontananza il Gran Sasso innevato è lo sfondo di questa cartolina. Arrivano Dav e Rob, anche loro sazi di pescare. Salutiamo il Tirino e in tranquillità ci avviamo verso la macchina. La stanchezza arriva tutta insieme. Finché avevamo le canne aperte non sentivamo nulla, ora sembriamo tre zombie. Carichiamo tutto in auto e, soddisfatti, ci mettiamo sulla via del ritorno.

Considerazioni

Una volta presa l’autostrada iniziano le riflessioni. Ho incontrato tante persone e molte come noi hanno fatto tanti km. La crisi ittica di molti fiumi del Lazio, e non solo, ha portato un aumento di pescatori non abruzzesi. Il fiume, secondo me, ha risposto alle aspettative. Le trote non sono mancate, molte di taglia superiore al kg, alcune davvero enormi.

Personalmente non ho critiche sulla gestione del tratto, i ragazzi dell’A.I.L.P.S. hanno fatto un ottimo lavoro. Oggi non è facile gestire un tratto di fiume. Le spese sono molte e i pescatori non sono mai clienti facili da soddisfare. Il gruppo che gestisce questa concessione, che definirei una vera Famiglia, dovrebbe essere emulato. La disponibilità del Presidente Nicola e del Direttivo non è cosa comune.

L’apertura non è una gara

Diversamente ho delle critiche da fare ai miei “colleghi” pescatori. La prima critica è nei confronti di chi vive l’apertura come una gara agonistica, a chi fa più trote. Personalmente ognuno la vive come vuole, ma il rispetto deve restare al primo posto. In più di un’occasione ho dovuto cambiare la zona di pesca per colpa di pescatori, poco rispettosi, che si posizionavo a meno di un metro. Sono consapevole che l’apertura è un evento dove si pesca stretti, ma non a distanze cosi strette da non riuscire nemmeno a lanciare.

Arrivare alle 4:00 per trovare un posticino tranquillo dove lanciare e poi doverlo lasciare per colpa di questi personaggi… sinceramente mi ha dato davvero fastidio. Ho evitato discussioni ma credo che una riflessione vada fatta.

Le sponde non sono una discarica

La seconda critica è per i pescatori che hanno lasciato scatolette di vermi e camole, bottigliette di acqua e carta sulla sponda del fiume. Ci lamentiamo spesso dell’immondizia che troviamo sui fiumi e poi siamo i primi a lasciare sporcizia.

Dopo il bastone… la carota. E’ stato bello vedere, all’ora di pranzo, i ragazzi che brindavano e mangiavano gli arrosticini. E’ stato bello vedere diversi bambini. E’ stato bello stare insieme. Noi pescatori siamo la pesca e il futuro di questo “sport” dipende anche da noi!

Conclusione

Concludo, l’apertura è un evento di aggregazione e divertimento tra noi amanti dei fiumi, divertiamoci e rispettiamoci.
Saluto e ringrazio, in modo particolare, Nicola, Biagio, Paolo e tutti gli altri ragazzi dell’A.I.L.P.S. che hanno passato l’apertura a controllare licenze e permessi, a monitorare che tutto filasse per il verso giusto! Siete davvero dei grandi!
Fiume Tirino ci rivedremo prestissimo!

Cosa serve per pescare sul Tirino

Per pescare sui fiumi abruzzesi, oltre la regolare licenza nazionale, bisogna avere il segna catture regionale (gratuito). Il Tirino, nella parte di Bussi sul Tirino, ha diverse zone in concessione: la parte “cittadina” gestita dall’A.R.C.I. (permesso annuale di 35€); salendo c’è il tratto F.I.P.S.A.S. (bisogna essere tesserato); continuando la risalita del fiume c’è una riserva dove non si può pescare. In fine, dove abbiamo pescato noi, il tratto in concessione A.I.L.P.S. (permesso annuale di 35€).

Per qualunque dubbio consultate il sito: http://www.ailpsbussisultirino.it/

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