Missili dorati che una volta allamati sprigionano una forza incontenibile. Animali combattivi, che amano le acque correnti per poterle sfruttare nel momento in cui devono iniziare il combattimento con il pescatore. Per anni erroneamente considerati prima portoghesi e poi spagnoli, al punto che ancora qualcuno non si è abituato a considerarli comuni o europei.
Nel periodo primaverile hanno una capacità di proliferazione a dir poco eccezionale, tanto che all’arrivo dei primi caldi le acque si “infestano” della loro taglia più piccola. Idrodinamici e costituiti da un continuo fascio di muscoli. Fino agli anni 2010 era una rarità trovare esemplari da cinque chilogrammi; ora è una dimensione media.
Per questo motivo, più che il FEEDER è più indicata la variante dello SPECIALIST per insidiarli. Ma naturalmente molto dipende dalla tipologia di spot che si affronta. Un esempio?
L’importanza della Corrente
La corrente è senza ombra di dubbio una importante variante da tenere in considerazione. Adottare un assetto da SPECIALIST permette di utilizzare delle grammature importanti, oltre i 150 grammi di peso, utilizzando delle canne decisamente molto robuste. Attrezzi indicati appositamente per situazioni di questo tipo; due sezioni ed un’azione parabolico progressivo che permette al pescatore di forzare nel combattimento.
A Feeder si Può
Ma questo non significa che il barbo non si possa insidiare con le tecniche del FEEDER. Method feeder, maggot feeder, gabbia. Tre tipologie di pasturatore che permettono al pescatore di cercare i barbi anche con un assetto più light dello SPECIALIST.
Spot da Feeder
Come detto, l’unica variabile che ci obbliga a scegliere l’assetto a SPECIALIST dal FEEDER è la velocità della corrente. Ogni ambiente è adatto per la pesca del barbo; da un canale largo una decina di metri fino ad un grande fiume come il Po. Pescando a feeder è importante trovare una postazione con corrente morbida, ma che presenti una buona profondità.
Attrezzatura per il Feeder al Barbo
Canne
La conformazione dello spot è fondamentale, come in tutte le pesche. Se in piccoli corsi d’acqua possono essere sufficienti delle canne da 3.30 mt o 3.60 mt, per il fiume non dovete restare al di sotto delle canne da 13 piedi. Qualcuno addirittura predilige delle 14 piedi, ben 4,20 mt. Una scelta dettata dalla possibilità di lasciare più filo di pancia, per il cosiddetto sistema Bow.
La Pillola
Il Sistema Bow consiste nell’aprire l’archetto del mulinello, una volta che il pasturatore ha toccato il fondale e tirare indietro la canna lasciando che fuoriesca il filo. Un sistema che permette al filo di creare una sorta di pancia, la quale lo porterà a tagliare l’acqua lateralmente e garantendo di pescare in forti correnti con pasturatori più leggeri. Per esempio, in uno spot da 120 grammi, si potrebbe restare fermi sul fondale con 80 grammi.
L’azione della canna non deve essere morbida. I barbi sono pesci che tendono a prendere subito il filo di corrente, forzando per diversi minuti senza stancarsi. E’ importante che la canna lavori nella giusta maniera fin dalla vetta, contrastando le ripartenze del pesce.
Parliamo di casting. Almeno 120 grammi, ma spesso potrebbe non essere sufficiente. E’ sempre meglio avere due scelte, tra cui anche una canna con un range tra 120 e 180 grammi.
Attenzione ovviamente ai diametri dei terminali che utilizzate. Se pescate abbastanza fini, la canna deve essere parabolico progressiva. Se invece siete più cattivi, potete azzardare con canne “dure”.
Mulinelli
Canna lunga, casting importante, pesci combattivi. Il mulinello più adatto per queste situazioni deve essere dotato di una valida frizione micrometrica ed un ottimo sistema di antiritorno infinito. La mangiata dei barbi è fulminea, motivo per cui serve un mulinello che sia reattivo ed affidabile.
Pescando a feeder, il bait’n runner non è consigliabile. Questo ci permette di restringere il range di dimensione da 8000 – 10000 a taglie 5000 e 6000. Uno standard per la pesca a feeder in generale
Treccia, NO!
Diversamente dal nylon, la treccia è “secca”. Il rischio di rompere sulla mangiata si alzerebbe notevolmente e non garantirebbe dei vantaggi nell’azione di pesca. Meglio utilizzare in bobina dei classici nylon non inferiori agli 030 mm.
Diametri dei Terminali
Questo ciprinide normalmente ha poco interesse ai diametri dei terminali, ma ci sono sempre delle eccezioni. Parliamo di una specie che grufola sul fondale, mantenendo la testa sempre rivolta verso il basso. Non è un cavedano che mangia spesso “a volare” e che pertanto può vedere il filo. Di norma, nei fiumi, difficilmente si scende al di sotto degli 016 mm.
Pescando nei canali con poca profondità ed acqua molto limpida, non è da escludere che il diametro del filo svolga un ruolo importante.
In generale, è sempre difficile poter dare delle indicazioni esatte sui diametri da utilizzare. E’ opportuno avere scelte diverse nelle proprie scatole, in modo da variare in corso d’opera. In caso di assenza di movimenti dopo un’ora di pesca, cambiare per assottigliarsi non fa mai male.
Pasturatori
Un fiume o un canale non presentano sempre una portata regolare. Anche il fondale può essere più o meno adatto, al punto che diventa necessario spostarsi anche in termini di distanza. Non dimenticate mai una borsina con un ampio range di pasturatori. Gabbie e maggot feeder soprattutto. Cercate di avere sempre a disposizione almeno 3-4 modelli uguali. Le rotture, sono all’ordine del giorno e la colpa può dipendere da vari fattori: ostacoli sul fondale o cedimenti del filo in bobina.
Grammature? A partire da 60 grammi a salire. Attenzione che abbiano una forma abbastanza appiattita, con il piombo in posizione laterale. Una forma arrotondata verrebbe facilmente trasportata dalla corrente.
Le Esche da Barbo
Il BIGATTINO è l’esca regina. Evitate il mais o i vermi, con i barbi non hanno chissà quale effetto. Attenzione però alla stagionalità. Con l’acqua calda la minutaglia entra in forte attività ed una pescata con i bigattini risulterebbe davvero complicata. Da ottobre ad aprile, bigattini. Da Fine aprile a settembre, meglio passare a dumbells e mini boilies.
L’importanza dell’aroma
Il rosso è un colore che il barbo apprezza particolarmente, ma non così determinante. L’importante è l’aroma sprigionato, preferibilmente al formaggio con una base di pane. Gli aromi forti aiutano a selezionare la taglia ed anche la tipologia di specie. Su un aroma al formaggio sarà più facile attirare barbi e cavedani, rispetto a breme e pesci gatto.
In Conclusione
Pescare i barbi a feeder regala emozioni più forti rispetto allo specialist, ma anche molti più rischi. Nonostante l’utilizzo di casting oltre i 120 grammi, l’assetto è più light ed il rischio di rompere esemplari di grossa taglia è molto alto. Ma nel momento in cui riuscirete a domare barbi da oltre quattro chili, con un assetto da feeder, avrete un senso di soddisfazione davvero alto.
Ma vi diciamo di più. In questo particolare caso abbiamo parlato di un assetto “Heavy”, ma volendo potete pescare il barbo nella modalità scarroccio. Pasturatori di piccola dimensione e non oltre i 25 grammi di peso. Come si fa? Nel prossimo articolo ve lo spieghiamo! C’è un articolo già pronto!
Ah, vorreste che vi dicessimo qualche spot da barbo? Tutte le acque del Nord Italia ed il Tevere laziale.