Il Lambro, il fiume più inquinato d’Italia. No, non è più così. Chissà quanti non esperti della zona ve lo avranno detto in passato e quanti magari ve lo dicono ancora. D’altronde, gira ancora la credenza popolare che i Navigli milanesi siano estremamente inquinati, quando è completamente il contrario.
IL LAMBRO ALTO
Non è la prima volta che scriviamo qualcosa in merito a questo piccolo fiume che taglia la Brianza. In passato avevamo già avuto modo di parlarne, ma era da tempo che non ci tornavamo. Certo, il Lambro rimane il Lambro. Attraversa un’area altamente industriale e purtroppo non sono rari episodi di scarichi abusivi. Nella diretta che trovate in calce all’articolo vedrete la presenza di una fastidiosa schiuma. Purtroppo, non sono casi eccezionali, ma qualcosa che si ripresenta ogni giorno.
Nonostante ciò, il Lambro è un fiume vivo e ricco di pesce. Da quando esce dal Lago di Pusiano fino alla sua foce in Po, la quantità di pesce presente è alta. Ma in questo caso specifico ci concentriamo nel tratto alto, quello brianzolo.
Specie Ittiche
Barbi in particolare, con la presenza di ancora qualche nostrano. E poi grosse carpe, cavedani, gobioni, vaironi ed inevitabilmente siluri.
Caratteristiche Morfologiche
Come potete vedere dal video, il Lambro è un corso d’acqua di piccole dimensioni. Varia dai dieci ai venti metri di larghezza a seconda dello spot. Il letto è fondamentalmente ciottoloso e fangoso. L’acqua è comunque sempre abbastanza limpida, salvo rare eccezioni. Il suo percorso si snoda all’interno della propria vallata, al punto che può essere considerato un fiume selvaggio da affrontare.
Gli Spot di Pesca
Come detto, da Merone fino a Monza tutto il fiume è pescabile. L’unico problema è trovare i punti dove pescare, perchè non ce ne sono molti! Ma in questo caso il problema è presto risolto. Noi personalmente non vi daremo mai i punti esatti, ma vi consigliamo di chiedere qualche consiglio ai negozi della zona.
IL RITORNO DI ESCA & PESCA SPORT
Era un po’ che mancava sui nostri teleschermi e finalmente siamo riusciti a riorganizzare qualcosa. Parliamo dell’amico Simone del negozio Esca & Pesca Sport di Lissone. Un punto vendita specializzato nell’agonismo, ma con un occhio di riguardo anche al pescatore. Vista la posizione, abbiamo deciso di tornare sul Lambro insieme a Simone per spiegare una sessione di pesca con la roubaisienne.
ROUBAISIENNE IN LAMBRO
Più che roubaisienne, dovremmo dire mini roubaisienne o canna da marginal. Partiamo dal presupposto che i posti per pescare comodi non sono moltissimi, con una larghezza così ridotta del letto può essere sufficiente una semplice canna da 9 metri di lunghezza. La profondità è minima, quindi è importante trovare delle zone di buca, con almeno un metro d’acqua. Meglio ancora, se si pesca contro la sponda opposta se presenti delle rocce e dove l’acqua si incanala.
Attrezzatura Minimal
Non sappiamo quanto dobbiamo camminare. Non sappiamo com’è esattamente la sponda. Non sappiamo nemmeno quali possono essere le condizioni dello spot e sopratutto quali pesci andremo a trovare. Meglio quindi avere tutto ed avere poco. Cosa vuol dire? Significa che il paniere lo lasciate a casa e vi portate solamente un piccolo seggiolino di quelli compatti, con le gambe che vanno a riporsi sotto la seduta. Un prodotto che ormai molte aziende italiane ne dispongono, come Colmic o Milo per fare un esempio degli ultimi arrivi. All’interno di questo panchetto mettete qualche bobina di filo, dagli 0.08 mm fino agli 0.16 mm. Poi naturalmente piombi, evitando comunque le biglie e galleggianti da meno di un grammo fino ad una veletta da 3-4 grammi. Perchè una vela? Adesso ve lo spieghiamo.
Galleggianti
Se sapete che possono esserci dei cavedani da insidiare “a volare”, il classico galleggiante a goccia o pera rovesciata più leggero di un grammo è l’ideale. Specialmente se poi non c’è molta profondità. Se invece, come in questo caso, avete uno spot interessante con profondità sulla riva opposta, la vela può essere la soluzione migliore. Bloccando l’esca nella buca, qualche barbo, oppure carpa o cavedano, potete insidiarli senza problemi. Non sarà una pescata da decine e decine di pesci, ma quando avrete fatto 5 – 6 pesci in tre ore potrete ritenervi soddisfatti.
Diametri grossi o sottili?
L’acqua è pulita, ma i pesci sono combattivi e ci sono molti ostacoli sul fondo. Il rischio del diametro sottile può regalare più affondate del galleggiante. Il diametro più spesso invece meno mangiate, ma più catture a guadino. Sapete cosa vi diciamo? Valutate voi!
Ami Leggeri ma Robusti
Stesso ragionamento dei fili, ma sull’amo è un po’ più semplice scegliere. Cercate un amo che sia allo stesso tempo leggero, in modo da far si che l’esca sia sempre bella viva, ma anche robusto. Un amo a gambo medio corto, occhiellato o palettato sta a voi la scelta. Anche per la forma varia a seconda delle catture che si cercano. Curvatura classica, squadrata per i cavedani, più pronunciata che entri bene nel labbro per barbi e carpe.
UN FIUME DA PROVARE
Se non fosse che scorre nell’area più industrializzata d’Italia, la vallata del Lambro non avrebbe nulla da invidiare ai meravigliosi posti che si trovano nel Centro Italia. Ma quello che più ci interessa è la pescosità. E di pesce, nel Lambro, per fortuna, ce n’è davvero tanto. Speriamo che continui anche in futuro così.