Chi non pratica questa pesca vede il carpfishing come una tecnica che richiede necessariamente pescate di più giorni. Molti infatti non sanno che possiamo praticare carpfishing anche in sessioni veloci, che possono durare soltanto alcune ore. Andiamo a vedere come affrontare una “sessione veloce” a carpfishing
COME SCEGLIERE LO SPOT
La scelta dello spot è, chiaramente, di fondamentale importanza.
Se ci stiamo approcciando ad una sessione veloce, abbiamo a disposizione poche ore e non abbiamo avuto la possibilità di fare una pasturazione “preventiva” è consigliabile scegliere uno spot che ben conosciamo.
La conoscenza dello spot in una sessione veloce è davvero importante;
Ci permette di risparmiare tempo nella ricerca del fondale giusto sul quale andare a calare le canne, oltre al fatto di andare a colpo “sicuro” sulla presenza dell’ ambita baffuta.
ATTREZZATURA
L’attrezzatura varia in base allo spot che scegliamo, sia esso un fiume o uno specchio d’acqua ferma.
Nel caso in cui ci troviamo in acque correnti, dobbiamo scegliere un attrezzatura tale da poter affrontare le condizioni di corrente davanti alle quali ci troviamo.
Nei grandi fiumi, come Po’ e Ticino, l’attrezzatura dovrà essere adatta ad affrontare forti correnti.
Parliamo quindi di canne rigide, con una potenza minima di 3 ½ lbs, mentre la lunghezza può variare dalle 12 alle 13 ft (3.66-3.96 mt). Il motivo è semplice ed è legato sia all’utilizzo di piombi anche superiori ai 200gr, sia alla potenza di pesci selvatici, abituati a convivere con la corrente.
Se andiamo a pescare in piccoli canali, al contrario la mia scelta sarà preferire una canna corta intorno ai 10 ft (3 mt) che agevoli i movimenti anche in spazi ridotti. Parlando della cava invece, la scelta dell’attrezzatura lascia il pescatore più libero di scegliere in base a quelli che sono i suoi gusti. La si può affrontare con canne corte ad esempio canne da 10ft, con cui però limito drasticamente il mio range di distanza ai primi 70/80mt.
La scelta più azzeccata potrebbe essere quella di una canna da 12ft 3lbs, ma anche canne da 13ft nel caso in cui si decida di pescare a lunga distanza, superiore anche ai 120 mt.
IMPOSTAZIONE PESCATA
La pasturazione dev’essere effettuata gradualmente in base a quello che è il periodo e l’attività dei pesci.
Il mio primo consiglio è sempre quello di non avere la fretta di lanciare, ma di dedicare i primi minuti ad un’attenta osservazione dello spot.
Arrivare di buon ora è un’altra delle attenzioni che può fare la differenza; L’attività del pesce è molto più elevata nei momenti di cambio di luce, e le nostre amiche non tarderanno certo a farsi “notare” in queste finestre di attività.
PASTURAZIONE
La quantità di pastura da impiegare varia infatti in base all’attività dei pesci;
E’ consigliabile iniziare effettuando una prima pasturazione “mirata” e poi nel caso in cui le partenze si susseguano, incrementare la dose per fermare il pesce sul nostro spot.
La pasturazione può essere effettuata con differenti tipologie di esche che possono variare dalle boilies al mais, dal pellet alle granaglie. Normalmente è consigliabile utilizzare le amate “palline” in situazioni in cui le carpe sono già abituate a cibarsene, solitamente nelle cave.
In luoghi meno “battuti” invece le esche naturali faranno sicuramente la differenza. Parliamo di mais e bigattini, che fanno voce grossa nella maggior parte delle acque.
Capire ed interpretare nel modo giusto ogni situazione, vi permetterà di ottenere risultati in qualsiasi situazione di pesca!
Rubrica a cura di Riccardo Rizzi e Samuele Maruffi