Chi di voi non ha mai, nemmeno una volta nella vita, sentito parlare dello stretto di Messina e delle sue acque pescose?
La porta della Sicilia, quel lembo di mare che distacca l’isola dalla terra ferma di soli 3km, un luogo dove si fondono storia e leggende tra: sirene, gorgoni e incantesimi là dove la scienza si unisce alla fantasia e rende logico ciò che nei secoli era chiamato divinità.
Ma andiamo a ciò che realmente interessa ad un pescatore: caratteristiche, prede, batimetrica e tutto ciò che può aiutare ad insidiare le varie specie che vivono nello stretto.
Parola d’ordine: correnti impietose!
Partiamo nel dirvi che nello stretto di Messina si incontrano e scontrano due mari, lo Ionio ed il Tirreno, se a questo uniamo la strettoia naturale che appunto è lo stretto in sé, si ottengono correnti il più delle volte molto forti e soggette a repentini cambiamenti rendendo più impegnativa la nostra battuta di pesca.
Le specie presenti nello stretto
Nello stretto possiamo, grazie alla conformazione del suo fondale, insidiare una vastità di specie ittiche che non ha eguali di altre zone d’Italia.
Dal lato tirrenico le caratteristiche batimetriche mostrano un dislivello lento e graduale permettendo di avere la presenza di specie quali: cefalopodi, Serra, Leccie e carangidi di vario tipo.
Entrati nello stretto, invece, il fondale cambia repentinamente passando dai 10 m , in dirittura di lancio, ai 30 m. In alcune zone particolari, possiamo arrivare a punti con anche 50 m di profondità. In queste zone si possono insidiare: barracuda mediterraneo che popola la costa per quasi tutto l’anno, Palamite e Alletterati nei periodi più rigidi, fino ad arrivare con le specie più ambite: Dentici, Ricciole, Caranghi mediterranei e lampughe nei periodi più caldi.
La scelta degli artificiali
Come appena accennato, le correnti la fanno da padrone e un buona scelta degli artificiali fa molta differenza per evitare il fatidico cappotto.
Questo perché, i nostri artificiali, devono essere in grado di tenere il nuoto malgrado, appunto, le correnti impietose.
La tecnica più gettonata è lo shore jigging, e per questa pesca le esche più utilizzate sono jig che vanno dai 40 gr agli 80gr.
In alternativa, per pescare a spinning, si possono utilizzare: Metal Vib, long jerk e minnow.
In entrambe le tecniche le colorazioni più usate sono i colori acidi durante la pesca notturna per poi passare al rosa durante il cambio luce per finire con i colori naturali durante il giorno.
L’importante però è non eccedere con la scelta delle colorazioni, esche troppo variopinte non danno grandi soddisfazioni.
Le combo perfette
Come consiglio per la pesca nello stretto possiamo dare alcune combo di riferimento, sia per la pesca a spinning sia per la pesca a shore:
- Light Spinning: Hart Bloody Marine Light 8/32 g 2,44 m oppure Favorite X1 2,40m. 7/28 gr
- Spinning: favorite X1 2 pezzi 2,70m.14/40 oppur e Hart Bloody Marine Light 8/38 g 2,70 m 2 pezzi
- Shore jigging: favorite X1 2,40m 20/80 g oppure avorite shooter 3mt. 20/70 g oppure Hart Nation 3,05 m 25/70 g
Come mulinelli, invece:
- Favorite X1 5000
- Hart Urdin 5000 6.0:1
I mulinelli vengono imbobinati con uno 0,16 mm di trecciato per la combo da spinning mentre, con uno 0,20/0,23 mm trecciato per la combo da shore jigging.
Conclusioni
Concludendo, come avete potuto leggere, possiamo solo dirvi che lo stretto di Messina offre tantissime opportunità di pesca e tantissime specie da insidiare.
Se , quindi, capitate anche in vacanza da quelle parti è obbligo portare una canna da pesca e approfittare per farvi una battuta di pesca. Acque sicuramente complesse, che devono essere studiate bene per capire i flussi delle maree ma, vi daranno sicuramente soddisfazioni.
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Per Fishingmania: Tony Sblank Angler (@tonysblank) • Foto e video di Instagram
1 commento
E finalmente è stato pubblicato l’articolo che tutti aspettavano. Non avevo dubbi che sarebbe stato il top. Grazie a te, ora, molta gente, che avrebbe voluto pescare nello stretto di Messina, sa a cosa va in contro e sa come farsi non trovare impreparato. Ma, soprattutto, sei l’esempio del vero Pescatore Sportivo, una caratteristica che, purtroppo, in molti non hanno e vogliono non avere. Ringrazio Dio di aver incontrato il compagno di pesca che tutti vorrebbero avere, il compagno di pesca che non smette mai di insegnare e di imparare, il compagno di pesca che rende anche le giornate e i cappotti peggiori in momenti migliori. Non deludi mai compare. Continua così e non mollare mai. Preparati che appena torno andiamo a fare il culo alle LOLEEEEE!!!!! ?????