Il termine Texas Rig è sinonimo di Bassfishing per la maggior parte degli angler. Tale termine indica sia un tipo di innesco che una tecnica vera e propria con le relative “sfumature”.
CENNI STORICI
Nato negli anni 60 appunto in Texas, tale tipologia di approccio è una delle basi su cui si fonda la tecnica di pesca che ha come protagonista l’amato centrarchide.
DOVE USARLO
Semplice da eseguire quanto efficace, il Texas Rig prevede pochi, semplici elementi, rendendolo un’ottima soluzione per chi si avvicina al mondo del Bassfishing e vuole cominciare ad affrontare spot apparentemente non convenzionali per lo spinning “classico” quali canneti, erbai superficiali o alberi sommersi, detti più comunemente “cover”.
COMPOSIZIONE
Ciò che compone questo innesco e lo rende così efficace sono i già citati componenti che lo costituiscono:
-stopper
-zavorra a proiettile detti comunemente “bullet”
-amo
Realizzato in plastica morbida o silicone, lo stopper ricopre un ruolo molto importante in quanto ha il compito di bloccare il bullet in posizione impedendone lo scorrimento sulla lenza madre e rendendolo un tutt’uno con l’esca, facilitando l’ingresso nelle cover.
La Zavorra
Come dice il nome, la caratteristica principale della zavorra impiegata nel Texas Rig è la classica forma allungata simile a quella di un proiettile, da lì il nome Bullet.
Presenti sul mercato all’inizio solamente in piombo, negli ultimi anni hanno avuto una diffusione enorme le zavorre in tungsteno, tanto da arrivare a quasi soppiantare le prime nelle preferenze degli anglers. Il motivo principale di questo fenomeno è da ricondursi principalmente a due cause, una ambientale ed una squisitamente tecnica.
Come noto, il piombo è un metallo altamente inquinante ed in molte zone vietato in ogni sua forma, conseguentemente il mondo della Bassfishing si è adeguato a ciò traendo vantaggio dal cambiamento di materiale visto che, grazie ad un peso specifico maggiore del tungsteno stesso, è possibile avere zavorre più piccole rispetto alle controparti classiche e conseguentemente un combo bullet/soft bait più compatto ed adatto all’ingresso nelle cover.
Amo da Texas
Veniamo dunque all’amo, tenendo conto che esistono due tipologie ben precise: gli Offset ed i Wide Gap. La differenza sostanziale tra questi sta nella curvatura di cui sono dotati, totalmente assente nei primi ed estremamente accentuata nell’altra. Tale caratteristica permette di avere il tipo di amo più adatto alla forma del corpo della soft bait scelta.
Altra caratteristica che salta subito all’occhio è il “gradino” presente sotto l’occhiello dell’amo, concepito per fermare l’esca in posizione nell’innesco e renderla, come vedremo fra poco, quasi immune agli incagli. Qualcuno si chiederà cosa si ottiene omettendo stopper e bullet, legando alla lenza madre solo l’amo.
INNESCO TEXAS
l procedimento è molto semplice e divisibile in determinati step:
-inserire la punta dell’amo nella testa della soft bait per circa 1 o 2 centimetri.
-far uscire l’amo nella parte inferiore dell’esca facendolo scorrere fino al “gradino” presente sul gambo.
-appoggiare la soft bait contro la punta dell’amo per determinare il punto dove reinserire la punta in fase di innesco.
-piegare leggermente il corpo dell’esca sotto la punta in modo da facilitarne l’inserimento ed innescare.
-assicurarsi che la punta dell’amo sia perfettamente nascosta all’interno del corpo dell’esca e la punta inserita per qualche millimetro nella gomma in modo da garantire un effetto antialga ottimo.
Ulteriore accorgimento è dato dal controllo che il corpo della soft bait scelta sia innescato dritto in modo da garantire un movimento corretto.
CONCLUSIONE
Insomma, la montatura Texas Rig è molto semplice da eseguire ed utilizzare. Un buon compromesso soprattutto per i neofiti della tecnica e redditizia in tutti i periodi dell’anno. Questo è solamente il primo di alcuni articoli. Il prossimo sarà in dettaglio sulle esche da utilizzare.
A cura di: Simone Pennini – Bassfishing Tales