Dopo oltre mille chilometri per tre prove, si è concluso il campionato provinciale feeder di Milano. Una manifestazione qualificante alla prima prova del Campionato Italiano Individuale Feeder del prossimo anno, che ha visto la partecipazione di ventisette concorrenti da tre società milanesi: Lenza Azzurra Lainate Maver, I Cagnacci Trabucco e Longobardi Milo.
Domenica Fresca
Diversamente da quanto ci si aspettava, la mattinata si è presentata decisamente fresca rispetto alle giornate della settimana appena passata. Se la scelta del tratto delle piantine poteva sembrare piacevole per evitare di soffrire il caldo, in questo caso si è rivelata controproducente. Undici gradi alla mattina e vento laterale che non ha mai smesso durante le quattro ore di gara, obbligando tutti a restare in felpa e giacca. Fortunatamente il repentino cambio di temperatura non ha influito sull’attività del pesce, con l’acqua del canale risultata ancora calda.
Ma non era Trezzo?
Per chi ha dato un’occhiata al calendario della manifestazione effettivamente oggi il provinciale doveva trovare sull’Adda a Trezzo. Alla fine di agosto è stato però deciso di spostare la gara a Spinadesco per motivi legati al livello del fiume troppo basso e la troppa quantità di erbe. Una scelta discutibile, considerando che il livello a Trezzo sull’Adda non è mai stato inferiore al normale e le erbe sono si presenti, ma molto gente continua a pescare e catturare i barbi. Ad ogni modo è stato un peccato perchè sarebbe stata una pescata diversa, su pesci diversi che non si pescano mai.
Fortunatamente un Buon Spinadesco
Cambio improvviso di campo gara, ma comunque non ci si può lamentare. Il Canale Navigabile quest’estate è stato molto più attivo e benevolo con i pescatori. Avete potuto vederlo direttamente nella diretta che abbiamo realizzato a luglio ed in un recente video pubblicato dall’azienda Milo sulle sue pagine social. Ovviamente parliamo di una pescata dettata da un continuo lavoro di immissione da parte della Fipsas di Cremona, ma anche da freghe riuscite nello scorso anno ed in quello corrente. E’ stato un bel segnale vedere anche le placchette aumentate di taglia, così come anche le carpe che dai 150 – 200 grammi di luglio sono già arrivate a quasi il doppio.
Carpe Fondamentali
La pescata è stata divisa in due: da una parte l’impostazione a corta distanza sulla velocità delle placchette. Dall’altra una pescata tra centro canale e sponda opposta alla ricerca di qualche carassiotto e carpotta. Alla fine, per il risultato finale di settore, ha pagato di più l’alternanza tra bremette e carassi/carpe, anche se il jolly ha sempre fatto la differenza, così come anche il picchetto.
Un Prossimo Campionato più Vicino?
Suona abbastanza assurdo che in un periodo in cui si parla di cercare di abbattere i costi, un campionato come quello di Milano che vede solo 27 partecipanti (conditi da molte assenze nell’ultima gara), deve percorrere qualcosa come 1100 km. Parliamo naturalmente di un conto partendo dal capoluogo, senza contare che la provincia di Milano inizia a Magenta e termina a Trezzo sull’Adda. Laghi di Mantova, Canal Bianco ad Ostiglia e Spinadesco (inizialmente Trezzo). Dei tre campi, forse l’ultimo si salva essendo a circa una sessantina di chilometri dalla metropoli lombarda. Per il resto, sono scelte abbastanza illogiche. Si potrebbe pensare che sia una sorta di prova in vista delle gare di Eccellenza, ma esiste un campionato regionale per questo. Per chi volesse fare qualche chilometro in meno e per cercare di aumentare i numeri, il provinciale dovrebbe essere il campionato ideale.
Alternative?
Ce ne sono diverse, se si vuole cercare. Nel novarese troviamo il Canale Cavour. Un comodissimo campo gara lineare a non più di cinquanta chilometri da Milano. Trezzo stesso è un campo gara per cambiare un po’ le catture. O ancora, ci si continua a nascondere dietro alla scusa del parcheggio, ma l’Adda a Lecco sarebbe una soluzione comodissima per meno di trenta persone. Parliamo di una soluzione che abbatte i costi di almeno 80 euro in termini di viaggio, se consideriamo l’area mantovana (senza contare le notti passate fuori casa). Altre idee? Il Tanaro a Castello di Annone oppure il Po a San Nazzaro. Insomma, se si volesse, le soluzioni si trovano, ma forse qualcuno non vuole chiedere aiuto e preferisce fare di testa propria non valutando il discorso dell’abbattimento dei costi.