EMERGENZA SICCITA’ IN AVETO E TREBBIA – LA FIPSAS GENOVA NON PUO’ FARE NULLA
E’ una vera e propria emergenza quella che la Fipsas di Genova sta lanciando per i Torrenti Aveto e Trebbia, che hanno le proprie sorgenti proprie dalle alture alle spalle della metropoli ligure. Sono diverse le richieste di intervento che arrivano dal territorio attorno a questi due corsi d’acqua che sono in grave deficit idrico. La Fipsas di Genova sulla propria pagina Facebook scrive che il proprio personale, inteso come guardiapesca e volontari, nonostante sia attrezzato, abilitato e volenteroso, non è in grado di intervenire per migliorare la situazione. La causa è da ricercare nell’interpretazione burocratica che, già nel 2015, ha generato il netto respingimento dell’istanza tesa ad ottenere l’autorizzazione per poter operare con i mezzi idonei. Quest’anno la siccità è ancor più critica e diffusa dello scorso anno. L’Ufficio Pesca della Regione Liguria ritiene che per ogni singolo intervento debba essere richiesta la relativa autorizzazione, per il cui ottenimento i tempi di attesa sono di minimo dieci giorni. Oltre al fatto di dover scrivere lettere e compilare schede e modelli vari, la Fipsas genovese ritiene impercorribile questa strada che di fatto lega mani e piedi. Pertanto, non avendo la titolarità della gestione della pesca, tanto meno una delega o una convenzione o comunque un’autorizzazione “flessibile”, la sezione provinciale Fipsas è obbligata a lasciare il tutto all’iniziativa degli Uffici competenti ogni utile azione auspicando un celere ed efficace intervento per la salvaguardia del patrimonio ittico. In pratica per delle leggi poco sensate non è possibile fare nulla per salvare le trote, i cavedani, i vaironi e tutte le specie ittiche presenti in questi fiumi, condannandoli a morte certa.